È indubbiamente il personaggio sportivo del momento, Jannik Sinner, che si sta preparando in vista dell’esordio a Wimbledon che lo vede impegnato al primo turno contro il tedesco Hanfmann. Tuttavia può essere considerato una sorta di anti-eroe, o se volete di anti-campione, poiché rifugge la fama e i riflettori. In una recente intervista a L’Equipe ha ribadito la sua avversione ai social, un mondo che lui considera falso e malsano.
Pur detestando i social, Sinner ha comunque un profilo Instagram che ha superato i 2,5 milioni di follower, ma lui neanche lo sa. È infatti un’agenzia che cura il suo profilo, dove comunque appaiono solo foto legate al tennis o al massimo a qualche sponsorizzazione. Insomma sul profilo Instagram dell’azzurro non compariranno mai foto della sua vita privata, come lui ha spiegato, poiché “le reti possono essere molto pericolose, bisogna stare attenti”.
Ha detto che essere famoso e venire riconosciuto per strada gli fa piacere, ma ciò che maggiormente gli interessa è essere una fonte di ispirazione per i giovani, incoraggiandoli a prendere la racchetta in mano e giocare a tennis, uno sport che aiuta a crescere mentalmente e fisicamente.
La fama per lui conta relativamente, le cose veramente importanti sono l’affetto delle persone vicine a lui, a partire dalla sua nuova fiamma, la tennista Anna Kalinskaya con la quale fa coppia fissa da qualche mese. I social, a detta di Sinner, trasmettono un’immagine forzata che non sempre corrisponde alla realtà. Magari un giorno pubblica una foto con il sorriso, ma forse in quel momento è triste, tuttavia la gente vedrà qualcosa di non veritiero o reale. “Lo trovo malsano, dai un’immagine di te stesso che non rappresenta la realtà. È una forma di menzogna” – ha sentenziato il numero 1 al mondo del tennis.
Dopo quelli registrati nelle ore e nei giorni scorsi, ancora una tragedia nel Salento. Un…
"Amar era una persona sorridente e generosa, un atleta rigoroso, un grande professionista, era un…
Un operaio incensurato è sospettato dell'omicidio di Arturo Panico, 71 anni, il falegname ucciso a…
"Siamo in uno stato di guerra, ora basta". E' la denuncia di Vincenzo Bottino, il…
"Non si esclude l'omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel…
"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele…