Pubblicato il 5 Giugno 2024
Con il ritiro di Djokovic dal torneo del Roland Garros per infortunio, Jannik Sinner è diventato il numero 1 del tennis mondiale. Precedentemente il tennista italiano che più di tutti si era avvicinato al primato era stato Pietrangeli, che si era spinto fino alla terza posizione del ranking mondiale. E proprio Pietrangeli è stato intervistato da Lapresse per commentare l’ennesima impresa di Sinner, accolta sicuramente con gioia ma anche con un piccola frecciatina che lascia trapelare una punta di invidia.
Le parole di Pietrangeli su Sinner: “Peccato che…”
Pietrangeli si è complimentato con Sinner, sottolineando come la condizione fisica di Djokovic sia ormai precaria, soprattutto alla luce delle 37 primavere che per un tennista non sono certo poche. Poi però, commentando il primato dell’altoatesino, si è lasciato sfuggire una frase che sotto sotto tradisce forse un pizzico di invidia: “È arrivato il momento, peccato che non l’abbia fatto giocando contro Novak Djokovic e battendolo, sarebbe stato più bello ancora. Ma va bene così”. La separazione di Djokovic da Ivanisevic a quanto pare non è servita a molto, anzi, da allora i risultati del serbo sono ulteriormente peggiorati, complice anche una condizione fisica non perfetta.
Ora che Sinner è il numero uno però, secondo Pietrangeli, il difficile arriva proprio adesso. Ha infatti spiegato che l’azzurro è l’uomo da battere, il “ricercato”, quindi gli avversari lo affronteranno ancora di più con il coltello tra i denti. Del resto arrivare in cima è difficile, ma restarci lo è ancora di più.
All’Adnkronos ha ribadito più o meno gli stessi concetti, spiegando che gli sarebbe piaciuto che Sinner fosse diventato numero battendo proprio Djokovic. Tuttavia Pietrangeli respinge al mittente le accuse di invidia e di gelosia, spiegando che Sinner sta scrivendo una bellissima pagina non solo per il tennis, ma in generale per tutto lo sport italiano. Adesso Sinner affronterà l’altro fenomeno del tennis mondiale, Alcaraz, l’amico-nemico con il quale si giocherà l’accesso alla finale del Ronald Garros. E sarebbe per lui, così come per tutto il tennis azzurro, l’ennesimo straordinario obiettivo di una carriera ancora tutta da scrivere.