Eccolo mentre apprende sul terreno di gioco del Roland Garros di essere, a 23 anni, il primo italiano della storia del tennis a diventare il numero 1 al mondo.
Definizione da ripetere all’infinito, così come la favola del campione altoatesino che da bambino sognava di essere quel che è adesso e che trascina dietro con sé un’intero movimento, un intero Paese.
Non sapeva di esserlo fino a quel istante e con con lui i milioni di sostenitori, ammiratori.
Non sapeva ancora cosa avrebbe provato quando ancora ragazzino rivelò con la sua, ormai proverbiale, seraficità, quel che desiderava.
E proprio il suo carattere si è rivelato una delle armi vincenti, quella che gli ha permesso di conquistare la stima anche di chi di tennis non ne mastica.
Uno spot della sportività, Sinner, così come dimostra l’omaggio a Novak Djokovic, il re destituito:
“E’ un momento speciale, è il sogno di tutti diventare n.1 al mondo ma sapere di Novak così è un dispiacere: gli auguro una pronta guarigione”.
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