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Per accedere ai siti porno e ai siti di gioco online serve lo Spid: ecco cosa cambia

Pubblicato il 11 Ottobre 2024

Giro stretto di vite sull’accesso ai siti porno e in generale ai siti vietati ai minori di 18 anni, che finora erano facilmente accessibili. Bastava infatti dichiarare di essere maggiorenni e così, anche i minorenni, potevano tranquillamente navigare su siti porno, piattaforme di giochi d’azzardo e in generale siti con contenuti di violenza e poco adatti a ragazzini al di sotto dei 18 anni. Tutto questo non sarà possibile dal 2025, quando entrerà in vigore un nuovo sistema per impedire ai minorenni di accedere a siti non adatti alla loro età.

Ogni utente dovrà dimostrare di aver compiuto 18 anni e in questa direzione si stanno muovendo anche Francia e Spagna, alla luce della deriva sociale dei giovani che sta riguardando non solo l’Italia, ma in generale tanti altri paesi.

Stop ai siti porno per i minorenni: come funziona il nuovo regolamento AgCom?

L’AgCom qualche giorno fa ha pubblicato il regolamento che spiega come funziona la verifica dell’età degli utenti e che attende l’ok dell’Europa per aprire un tavolo tecnico. “Mi aspetto che nel 2025 avremo il nuovo sistema” – ha detto fiduciosa Laura Aria, commissario di AgCom.

Le limitazioni non riguarderanno esclusivamente i siti porno, ma anche i giochi d’azzardo, le scommesse e in generale tutti i siti e le piattaforme con contenuti non adatti a minorenni, come quelli violenti o inneggianti all’odio e alla discriminazione o che comunque possono causare danni alla salute, come quelli che incitano al bullismo, alla bulimia o all’anoressia.

La normativa è finalizzata proprio a tutelare i minori, che potrebbero imbattersi in contenuti pericolosi e addirittura traumatizzanti che rischiano di avere effetti devastanti sul loro sviluppo fisico, mentale e morale.

Come funziona la verifica dell’età?

AgCom ha imposto che venga verificata l’età dell’utente, toccherà poi ai siti e alle piattaforme scegliere il metodo ritenuto più idoneo. Si possono usare software installati su smartphone o su pc o, in alternativa, si può avviare un processo via Internet.

I principali metodi, già attualmente a disposizione, sono lo Spid e la Cie (Carta d’identità elettronica), ma tra poco dovrebbe essere disponibile anche il Wallet europeo, un portafogli digitale che il governo vorrebbe lanciare a breve, prima del 2026, anno stabilito dalla Comunità Europea.

Ogni sito ha la facoltà di scegliere il metodo di verifica ritenuto più indicato, ma ci saranno alcuni requisiti di sicurezza validi per tutti, come ad esempio il doppio anonimato. L’utente avrà l’obbligo solo di dimostrare la maggiore età, senza dover specificare il perché della richiesta di accesso. Inoltre i dati non saranno conservati, né tanto meno incrociati.

Il regolamento stilato da AgCom ha trovato tutti d’accordo ed è stato il risultato di una lunga consultazione con diverse associazioni dei consumatori. Inoltre ha ricevuto anche l’ok del Garante della Privacy, che da tempo chiedeva misure destinate a garantire una maggiore tutela ai minorenni. Le stesse Big tech e i social media sono chiamati ad una maggiore attenzione, a partire da Meta da tempo nel mirino del governo statunitense.