Pubblicato il 20 Agosto 2020
L’ultima squadra a vincerla fu il Parma. Era il 1999, era il primo anno di Malesani e fu l’unico triplete della storia ducale: Coppa Italia e Supercoppa Italiana, oltre a quella che all’epoca si chiamava Coppa UEFA.
Nel mezzo è diventata Europa League, e in Italia è sempre stata snobbata: Europa dei piccoli, impegno infrasettimanale gravoso, nemmeno fosse una malattia anziché un nobile trofeo. Tanto che quella del 1999 è rimasta l’ultima finale giocata da un’italiana.
Fino a questa stagione, maltrattata dal Covid e dalle porte chiuse: l’Europa League potrebbe essere per l’Inter il riscatto da una stagione buona, ma sotto le aspettative.
Sulla strada nerazzurra, il Siviglia che ha già vinto cinque volte questa manifestazione (tra Coppa Uefa ed Europa League), con il recente filotto di tre vittorie consecutive dal 2013 al 2016.
Gli andalusi vantano cinque coppe alzate in altrettante finali disputate: il Siviglia non ha mai perso nell’atto conclusivo di questa competizione e sono imbattuti in tutte le competizioni da 20 partite: 11 vittorie e 9 pareggi, striscia di imbattibilità più lunga della loro storia,
Ma Conte, come il “dirimpettaio” Lopetegui, è all’esordio in una finale europea e a caccia del primo trofeo: potrà contare su Lukaku trascinatore e su Eriksen, che è confidato al poadcast ufficiale della società.
“Abbiamo vinto diverse partite, ora siamo in finale e vogliamo vincere ancora”. Christian Eriksen ci crede e lo dice al podcast ufficiale dell’Inter in questi giorni di avvicinamento alla finale di Europa League di venerdì con il Siviglia. E a dirlo è un campione che la scorsa stagione era ancora in campo in finale, ma nella massima competizione europea: “È stato bello giocare la finale di Champions League l’anno scorso con il Tottenham, ma non è stato bello perderla e l’obiettivo è far sì che la situazione sia diversa quest’anno”.
Il danese ha parlato anche di quanto sia particolare giocare in questi mesi successivi all’emergenza coronavirus: “La situazione nella `bolla´? È diverso dal solito, tutto quello che si fa è dormire, mangiare, allenarsi e tornare in camera”. E su cosa significa dal punto di vista sportivo ha spiegato: “È diverso giocare con i tifosi, ora ci mancano, allo stadio si sente l’atmosfera che creano. Essere in finale così è diverso, ma ci giochiamo comunque un trofeo”.
Se il Siviglia fa “muro” per non lasciar trapelare indiscrezioni di formazione, restano altri numeri a far paura: Inter e Siviglia non si sono mai affrontate prima d’ora. Lo score degli spagnoli contro le squadre italiane è di 6 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte. Parma, Milan, Sampdoria, Fiorentina, Juventus, Lazio e Roma le squadre che hanno affrontato i “Rojiblancos”.
Ultima curiosità, entrambe le squadre in campo con maglie “storiche”: gli andalusi giocheranno con il completo indossato nelle notti delle vittorie in Europa League nel 2006, 2014 e 2016, i nerazzurri risponderanno con la divisa che avevano a Madrid nel 2010 quando vinsero la Champions contro il Bayern.