Pubblicato il 3 Giugno 2021
I carabinieri di Melito in mattinata hanno posto agli arresti domiciliari 5 persone residenti nei comuni di Caivano e Giugliano in Campania, tutte indagate per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione e, in concorso con altre 9 persone coinvolte nelle indagini, per una pluralità di reati.
Le indagini sono partite nell’agosto del 2019, quando fu segnalata l’esistenza di un’abitazione utilizzata per l’esercizio della prostituzione, e supportate dall’uso di strumentazioni per intercettazioni audio e video e monitoraggio delle vetture sospette.
Gli inquirenti hanno così potuto delineare un quadro dettagliato dell’organizzazione ben strutturata, dedita allo sfruttamento delle prostitute collocate in diversi comuni ed in particolare Melito, Giugliano, Napoli, Aversa, Orta di Atella e Gricignano di Aversa.
Un’organizzazione perfettamente strutturata: due sorelle agivano come promotrici
Tra le persone arrestate spiccano due sorelle, una delle quali agiva come vera e propria pr organizzando e promuovendo la loro “attività”. Alle prostitute veniva lasciato solo il 50% del pagamento della prestazione sessuale.
Le due sorelle gestivano i ruoli interni dell’organizzazione, ed alcuni soggetti avevano il compito di spiegare alle ragazze sfruttate come ottimizzare gli annunci online, fornendo addirittura supporto tecnico per postare immagini più provocanti e suggerendo quali tecniche adottare al telefono per invogliare il cliente a prendere un appuntamento e tornare più spesso.
Uno degli associati curava lo spostamento delle prostitute da una casa all’altra e verificava che durante gli incontri non ci fossero problemi con i clienti.
C’era chi addirittura si occupava dell’assistenza clienti, fornendo dettagli ed informazioni utili tramite il telefono per consentire ai clienti di raggiungere l’abitazione dove c’erano le prostitute ad attenderli.
Le donne, tutte di nazionalità straniera, venivano collocate in immobili adibiti proprio alla pratica della prostituzione. Le due sorelle, a seconda della tipologia di richiesta, smistavano i clienti presso la ragazza ritenuta più idonea alle loro necessità.
Sono state eseguite ulteriori perquisizioni presso quattro abitazioni adibite a case di prostituzione per acquisire ulteriori elementi di prova.