Pubblicato il 5 Aprile 2023
Lasciare uno smartphone in mano ai bambini non è mai una buona idea, perché il web è un mondo affascinante ma anche ricco di pericoli, soprattutto per i più piccoli che non li sanno distinguere.
Lo ha capito a sue spese una mamma del Massachussets che la scorsa settimana si è vista addebitare spese del valore di oltre 3.000 dollari, cioè oltre 2.700 euro. La colpa? Della figlia di 5 anni che ha fatti acquisti pazzi dandosi allo shopping più sfrenato.
Compara giocattoli per un valore di 3.000 euro: cos’è successo?
La donna a “Good Morning America” ha detto che non si era accorta di nulla, ma aveva capito che qualcosa non andava quando dopo pochi giorni si è vista recapitare la notifica della spedizione in arrivo da Amazon: “Inizialmente ho subito pensato che si trattasse di una sorta di addebito fraudolento, quindi sono andata sulla cronologia degli ordini di Amazon e ho scoperto che avevo ordinato una serie di giochi e mi sono ricordata di aver dato il telefono a mia figlia”.
Poi va più nel dettaglio e spiega cos’è successo: “Stavamo guidando in macchina e lei gioca a questo piccolo gioco di trucco che abbiamo sul mio telefono. Mi ha chiesto se poteva giocare con il gioco, quindi ho detto di sì ma non sapevo che fosse andata oltre e fosse finita su Amazon”.
Ebbene la piccola non ha badato a spese, infatti ha acquistato moto da cross elettriche, diversi paia di stivali da cowboy e una Jeep giocattolo tramite l’account Amazon della mamma.
La donna ha poi spiegato che la piccola era molto attratta dalla moto da cross giocattolo che aveva visto pochi giorni prima in un parco guidata da un altro bambino.
“Non date lo smartphone in mano ai vostri bambini”
Una brutta esperienza per la donna, che ha già avviato la procedura di reso dei giocattoli, dalla quale però trarrà preziosi insegnamenti: “L’ho presa come un’esperienza perché soprattutto con telefoni e tablet, i bambini possono entrare letteralmente in qualsiasi cosa”.
Conclude invitando i genitori a non lasciare smartphone o tablet in mano ai figli, o quanto meno di controllarli per evitare che possano combinare guai, proprio come ha fatto la figlia di 5 anni.