La società in house del ministero dell’Economia e Finanze (il Mef) si dichiara parte lesa dopo il clamoroso arresto del direttore generale Paolino Iorio.
Secondo quel che ha diffuso la guardia di finanza, il dirigente di Sogei è stato arrestato in flagranza, mentre accettava 15mila euro in contanti da un imprenditore.
Il blitz è stato compiuto ieri sera, a Roma.
Insieme con Paolini, fra 31 indagati (18 persone fisiche e 14 giuridiche) dalla Procura romana per i reati di corruzione e turbativa d’asta, c’è anche “Il referente di Elon Musk in Italia”, così come è stato definito dalla Fiamme Gialle.
Cioè il 30enne Andrea Stroppa, ritenuto destinatario di presunte informazioni riservate provenienti da riunioni ministeriali.
Le società riportate nel capo d’imputazione sono Italware srl, Dimira srl, Olidata spa, Sferanet srl, Itd solution spa, Digital Value spa, Innovery spa, Vipa Impiantti srl, Buildings Vamp srl, Albamar srl, Samar srl, Business solutions srls, Mondostore srl e Ismart srl.
A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, è contestato il reato di corruzione perché con “più azioni del medesimo disegno criminoso – si legge nel capo di imputazione – in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro da Massimo Rossi” delle società Italware srl e Itd Solution spa. I
In particolare – ritengono i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini che hanno coordinato le indagini della Guardia di finanza di Roma e del Nucleo valutario – Sogei “si impegnava ad acquistare prodotti e servizi» dalle società «per un valore complessivo di 98,6 milioni di euro (da Italware srl) e 5,7 milioni (da Itd Solution spa)”, come emerge dalle fatture emesse il 1° gennaio 2023.
“Confidiamo nel lavoro delle autorità competenti e siamo certi che la trasparenza delle nostre azioni verrà chiarita. Siamo a completa disposizione degli inquirenti e pronti a fornire tutto il supporto”, dichiara Cristiano Rufini, presidente del Consiglio di Amministrazione Olidata, esprimendo massima fiducia nell’operato della magistratura e la piena disponibilità a collaborare in ogni fase delle indagini, certo del corretto operato della società.
Olidata rende noto, scrive Il Sole24Ore, che “l’autorità giudiziaria sta conducendo accertamenti volti a verificare la regolarità delle procedure ad evidenza pubblica aggiudicate in favore della Olidata e di numerose altre aziende”.
A fronte di tali verifiche, il presidente Rufini ha ribadito la ferma volontà di collaborare attivamente con le Istituzioni, confidando in una rapida definizione della situazione e nel pieno chiarimento delle circostanze oggetto di indagine.
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