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Rubati i soldi per le cure della figlia malata. Il furto del borsello ai danni di un uomo che era intento a fare compere in un megastore. L’appello della famiglia per la restituzione del denaro. Il furto tra Sora e Broccostella

Rubati 7.500 euro destinati alle cure di una bambina malata: il padre aveva lasciato il borsello per pochi minuti in un camerino a Sora

Pubblicato il 3 Aprile 2025

Una vicenda dai risvolti drammatici si è consumata nel pomeriggio di domenica scorsa in un negozio ai confini tra Sora e Broccostella, dove un uomo si è visto sottrarre una somma di 7.500 euro, denaro che avrebbe dovuto restituire a un amico per le cure mediche della figlia.

Il furto durante una semplice prova d’abiti

L’uomo, residente a Sora, si era recato nel punto vendita per un momento di ordinaria spesa. Aveva con sé il borsello contenente la somma in banconote avvolte in un foglio di carta, denaro frutto di sacrifici familiari e destinato a saldare un prestito ricevuto per coprire le visite mediche e gli esami della bambina malata. Dopo anni di difficoltà e dopo aver finalmente ricevuto un sostegno economico a marzo, il padre si era deciso a onorare quel debito morale e affettivo.

Purtroppo, mentre si provava un paio di pantaloni, ha dimenticato il borsello fuori dal camerino per meno di dieci minuti. Al suo ritorno, lo ha ritrovato, ma dei soldi nessuna traccia.

Le indagini della polizia e le immagini di sorveglianza

Scosso, ha chiesto aiuto ai dipendenti, ma nessuno sembrava aver notato nulla. Immediatamente è stata contattata la Polizia di Stato, che è giunta sul posto per raccogliere le prime testimonianze. Il giorno seguente, l’uomo ha sporto denuncia al commissariato di via Firenze, assistito dall’avvocato Augusto Casinelli.

Le successive analisi delle immagini registrate dalle telecamere interne hanno permesso di identificare una coppia, tra cui una donna di circa sessant’anni, che avrebbe approfittato dell’assenza del proprietario per frugare nel borsello e sottrarre il denaro.

La rabbia di una famiglia già provata

La somma, frutto di una lunga attesa e di un iter burocratico iniziato nel 2022 per il riconoscimento della patologia della bambina, era destinata a chi, con generosità, aveva sostenuto economicamente la famiglia in un momento critico. La perdita ha avuto un profondo impatto emotivo, aggravato dall’importanza della destinazione di quei soldi.

Le indagini proseguono con l’obiettivo di identificare e assicurare alla giustizia i responsabili.

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