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Cybercrime denaro

Dimentica i soldi nella fotocopiatrice mandata al macero: quasi 2 milioni di euro tritati e trasformati in coriandoli

Pubblicato il 29 Luglio 2022

Può capitare di dimenticarsi nella fotocopia carte d’identità, patenti, documenti o fogli di lavoro che devono essere fotocopiati; più difficile dimenticare invece dei soldi nella fotocopiatrice, anche perché è piuttosto insolito custodirli lì. Invece è esattamente quello che ha fatto un 70enne di Vincenza che non solo ha dimenticato i soldi nella fotocopiatrice, ma ha addirittura mandato al macero il macchinario con tutto il denaro. E non stiamo parlando di 100, 500 o 1.000 euro, ma di una cifra di gran lunga superiore: quasi 2 milioni di euro totalmente distrutti!

2 milioni di euro tritati nella fotocopiatrice: è giallo

I quotidiani locali hanno chiaramente rilanciato la notizia che ha dell’incredibile e che nasconde molti coni d’ombra sui quali dovrà essere fatta luce.

Tutto nasce quando un 70enne vicentino decide di mandare al macero la sua fotocopiatrice, evidentemente vecchia e non più funzionante, per poi ricordarsi solo in un secondo momento che lì era custodita la cifra monstre di quasi 2 milioni di euro.

A quel punto l’anziano ha iniziato a chiamare disperatamente l’azienda incaricata dello smaltimento della fotocopiatrice, ma ormai i soldi erano andati in fumo.

Del “disastro” se n’è accorto un operaio addetto alla lavorazione che improvvisamente ha visto uscire dal rullo trasportatore centinaia di coriandoli colorati di bianco, viola e verde e, osservandoli meglio, si è accorto con sua enorme sorpresa che erano stati triturati dei soldi.

Il rimanente delle banconote da 500, 200 e 100 euro sono custoditi in un sacco bianco nella sede dell’azienda, mentre si sono “salvati” solo brandelli di banconote più grandi che si sono fermate nel filtro del trituratore, ma che comunque non possono più essere utilizzati.

Qual è l’origine di quel contante?

Ciò che resta delle banconote, ormai completamente triturate, è stato conservato da Giuseppe Ziliani, amministratore delegato della Sea, come riporta Today.it, e messo a disposizione della Guardia di Finanza.

Al momento non è stata rivelata l’identità del 70enne poiché il Comune non vuole violare la sua privacy. Sarà comunque aperta un’indagine poiché l’anziano, durante le frenetiche telefonate subito dopo lo smaltimento della fotocopiatrice, aveva dichiarato che nel cassetto del macchinario erano custoditi il testamento e la sua pensione, senza fare riferimento allo straordinario quantitativo di denaro.

Proprio quell’enorme quantità di soldi, tra l’altro conservata in un posto a dir poco insolito come una fotocopiatrice, ha insospettito la Guardia di Finanza che aprirà un’indagine per risalire all’origine di tanto denaro.