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Sonia Alfano Riina

Sonia Alfano: “La sfrontatezza di Salvo Riina è stata premiata dal settimanale Gente”

Pubblicato il 28 Novembre 2024

“La sfrontatezza di Salvo Riina è stata premiata dal settimanale Gente che ha ben pensato di elevare il rampollo mafioso a persona che ha da dire qualcosa di interessante, siglando con lo stesso un’intervista ‘in esclusiva’ per denunciare la situazione nelle carceri italiane. Lui, mafioso e figlio di un mafioso sanguinario che denuncia la situazione ‘infernale’ nelle carceri italiane”. Così Sonia Alfano.

In una nota, la figlia del giornalista Beppe Alfano ucciso dalla mafia e responsabile nazionale Legalità di Azione, commenta le recenti dichiarazioni, anche sui social, del figlio di Totò Riina in occasione dell’anniversario della morte del padre.

“Appena uscito oggi in edicola, fresco di stampa il settimanale Gente, dove all’interno troverete una mia intervista rilasciata alla Giornalista Sara Cariglia. L’intervista tratta la sconcertante situazione che si vive all’interno delle carceri Italiane, dove tra sovraffollamento dei detenuti, carenza di agenti della Polizia penitenziaria, assenza di figure professionali, quali Educatori, assistenti Sociali, Psicologi, Dottori, medicine, suicidi continui, somministrazione di psicofarmaci a gó gó e droghe di qualsiasi tipo. Un viaggio delirante all’interno, dí come la chiamo io, ‘La Scatola Nera’ della società Italiana. Buona lettura e buon viaggio in questi gironi Danteschi…..”, scrive Salvo Riina su Facebook postando la copertina del periodico.

“Riteniamo che la famiglia Riina debba essere relegata al silenzio ed al dimenticatoio. Nessuno di loro ha mai rinnegato le gesta sanguinarie della famiglia e anzi, lo stesso Salvo Riina si occupa proprio di ‘pubblicizzare’ il marchio di famiglia attraverso libri, fiction ed interviste. Il prossimo passaggio sarà quello di invitare Riina a parlare con gli studenti?”, si legge nella nota.


“Questo macabro tentativo di riabilitazione di chi ha scritto la storia peggiore del nostro Paese sul sangue innocente, è uno schiaffo a chi dalla stessa mafia è stato ucciso, ed è un continuo oltraggio al dolore dei familiari delle vittime innocenti della mafia che scontano, al posto dei mafiosi, il fine pena mai del dolore. E se veramente si vuole affrontare il problema delle carceri italiane, si dia voce ai detenuti che non si sono macchiati di atroci reati e che vivono seriamente l’inferno”, denuncia.