Pubblicato il 1 Dicembre 2024
Il 18enne ha subito alcuni delicati interventi chirurgici e dovrà affrontare, certamente, anche una riabilitazione psicologica. Agli arresti domiciliari sono finiti sei coetanei.
Massacrato da un gruppo di ragazzi tra i 18 ed i 20 anni nel centro di Sorrento; la sua colpa, essere intervenuto per difendere un amico. L’episodio, che risale allo scorso 16 ottobre, ha portato a sei arresti eseguiti ieri mattina (30 novembre).
I motivi del pestaggio del branco
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Sorrento, che hanno raccolto delle preziose testimonianze, la rissa sarebbe scoppiata per futili motivi di gelosia la sera del 16 ottobre 2024. Un ragazzo avrebbe accompagnato a casa l’ex fidanzata dell’aggressore, che in compagnia di alcuni amici l’avrebbe iniziato a minacciare.
In quel frangente sarebbe intervenuto in sua difesa un suo amico, cosa che avrebbe scatenato la rabbia del branco che si sarebbe avventato su di lui. Il 18enne, accerchiato dal branco, sarebbe stato spinto a terra e gli aggressori avrebbero infierito su di lui con calci e pugni al corpo, alla testa e al volto, fino a fargli perdere conoscenza.
“Ridotto a un mostro”
Christian, il 18enne rimasto vittima della furia del branco, ha riportato un’emorragia oculare con il pericolo di perdere un occhio, una frattura mandibolare, fratture allo zigomo, escoriazioni e lesioni in più parti del corpo. È stato sottoposto ad un intervento maxillofacciale per ricomporre la frattura alla mandibola. Ed è poi finito altre tre volte in sala operatoria per interventi di chirurgia ricostruttiva, con prognosi di guarigione, al momento, di almeno 3-4 mesi.
Ma per una completa ripresa, il percorso sarà molto più lungo, forse anche un anno.
Gli arrestati
Come riporta il Mattino, a conclusione delle indagini, sono stati arrestati Flavio Blanchi, Andrea Coppola, Roberto De Simone, Renato Lavano, Emanuele Ferola e Antonio Terminiello. Tutti risiedono tra Sorrento, Sant’Agnello e Piano di Sorrento, hanno un’età compresa tra i 18 e i 20 anni e apparterrebbero a famiglie della cosiddetta “Sorrento bene”.
Come scrive il collega de Il Mattino sono gravemente indiziati del reato di lesioni personali gravi, con l’aggravante di aver agito in più persone riunite e in un numero superiore a cinque. I sei componenti il branco sono stati sottoposti ai domiciliari nelle rispettive abitazioni.
Le dichiarazioni della mamma
Alessandra Mauriello, madre di Christian, si dice “felice che nostro figlio sia a casa, una fortuna che tanti ragazzi oggi non hanno” e di sperare “nella rieducazione di questi ragazzi che passa attraverso una giusta pena. Quello che ci aspettiamo è giustizia e che chi ha aggredito nostro figlio capisca che la vita altrui va rispettata. A questi giovani mi sento solo di dire: fatevi aiutare”.
“Mio figlio – racconta Alessandra Mauriello ai quotidiani – lo avevano ridotto a un mostro. Noi abbiamo scoperto il giorno dopo quello che era accaduto. Quella sera quando è tornato a casa si è chiuso in camera. La mattina dopo doveva andare a scuola ma non voleva uscire dalla stanza. Ho aperto la porta e ho capito, aveva il viso completamente tumefatto, un occhio gonfio. Era irriconoscibile. Dovremo, purtroppo affrontare mesi per la guarigione fisica e psicologia di Christian. Mi aspetto che questi ragazzi imparino dalla disavventura di mio figlio che la vita degli altri va rispettata. Ho solo tanta speranza che questi ragazzi siano recuperabili perché sono la nostra società del domani”. Alessandra, poi, conclude: “Non deve più succedere”.