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L’agghiacciante sospetto su Alessandro Impagnatiello: “Voleva uccidere anche l’amante”

Pubblicato il 1 Giugno 2023

Stanno emergendo dettagli sempre più inquietanti sull’omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne originaria di Sant’Antimo nel napoletano, assassinata dal fidanzato reo confesso Alessandro Impagnatiello.

Da quel che racconta Il Giornale non si esclude l’ipotesi che l’uomo voleva uccidere anche l’amante, la sua collega barista americana, con la quale aveva una relazione parallela.

Cosa è successo prima dell’omicidio

Si sta diradando la nebbia che avvolgeva questo caso e gli inquirenti stanno provando a mettere insieme i pezzi di un puzzle sempre più macabro e sconcertante.

A quanto pare Impagnatiello aveva una doppia relazione: una con Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, e un’altra con una collega americana, che tempo fa rimase incinta di lui per poi decidere di abortire.

Da quanto emerge Giulia aveva scoperto la relazione segreta del fidanzato e aveva incontrato la ragazza americana all’Armani hotel dove lavora.

L’incontro tra le due donne sarebbe stato sereno e cordiale ed entrambe erano del tutto ignare della doppia vita che conduceva il loro fidanzato.

Una volta tornata a casa, a Senago, Giulia avrebbe affrontato Impagnatiello con calma, secondo le sue dichiarazioni, ma poi la discussione ha iniziato ad accendersi e lei avrebbe minacciato di andarsene e lasciarlo.

Secondo il racconto di Impagnatiello la donna aveva in mano un coltello col quale stava cucinando, ma poi ha iniziato ad agitarsi e lui l’ha prima disarmata per poi ucciderla con un paio di coltellate che, a quanto pare, non hanno raggiunto il ventre ma comunque zone vitali. Sarà in ogni caso l’autopsia a stabilirlo.

Cosa è successo dopo l’omicidio

Dopo l’efferato omicidio Impagnatiello avrebbe provato prima a bruciare il corpo nella vasca da bagno con dell’alcol etilico e poi in un box di sua proprietà, ma senza successo.

Poi avrebbe avvolto il corpo nel cellophane e trascinato nel baule della sua auto e, dopo aver percorso qualche centinaia di chilometri con la salma della povera Giulia a bordo, lo ha scaricato in un lembo di terra in via Monte Rosa, senza neanche preoccuparsi di coprirlo.

In quella zona diverse persone si stanno recando per lasciare rose, giocattoli e piccoli doni, poiché oltre a Giulia di fatto è stato ucciso anche il bambino che da lì a due mesi sarebbe nato.

Il terribile sospetto su Impagnatiello

Secondo la ricostruzione de Il Giornale, si starebbe insinuando nella mente degli investigatori un altro terribile dubbio: il barman probabilmente aveva intenzione di uccidere anche l’amante americana.

Dopo la sparizione della 29enne infatti Impagnatiello aveva mandato un messaggio all’amante, dicendole che era un uomo libero, che il bimbo che Giulia portava in grembo non era suo e chiedendole di vedersi.

La barista a quel punto, preoccupata dello strano messaggio di Impagnatiello, ha provato a contattare Giulia che però non ha risposto e quindi ha deciso di non incontrarlo faccia a faccia, proponendogli di parlare dalla finestra.

Una precauzione che forse ha salvato la vita all’americana che, sapendo tutto, poteva essere considerata una minaccia per Impagnatiello che probabilmente voleva eliminare anche lei.

Il 30enne attualmente è in stato di fermo con gravissime accuse: omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

A sua difesa è stato nominato Sebastiano Sartori del foro di Monza che avrà il non facile compito di difendere Impagnatiello dalle gravissime accuse che pendono sul suo capo.