In Spagna la corrida o comunque le feste che vedono protagonisti i tori sono usanze che, per quanto discutibili, continuano ad essere praticate nonostante la loro pericolosità.
Proprio una festa locale dei tori, nella città di Vallada a Valencia, pochi giorni fa ha provocato la morte di un 24enne che è stato infilzato e sbalzato in aria da un bovino.
Secondo l’usanza di questa festa il toro, con le corna incendiate, si aggira tra le strade della città e le persone devono fuggire. L’animale, infuriato e impaurito, ha puntato e aggredito un ragazzo colpendolo allo stomaco e alle gambe e facendolo rotolare a terra, mentre le altre persone dietro alle sbarre di protezione provavano ad allontanare il toro.
L’aggressione ha causato al ragazzo 24enne la rottura della milza e la corsa in ospedale si è rivelata inutile, in quanto i medici non hanno potuto fare niente per salvarlo. Dopo che si è diffusa la drammatica notizia le autorità locali hanno deciso di sospendere il tradizionale festival di Vallada.
Il ragazzo 24enne va ad allungare la lista di persone morte in Spagna durante quelle festività che vedono protagonisti i tori. Nel mese di maggio un uomo 50enne, padre di due figli, è morto incornato da un toro a Carpio e solo 6 giorni dopo un altro uomo di 30 anni è deceduto a causa delle ferite riportate dopo essere stato incornato a una festa dei tori a Portaje. Sono tantissimi i feriti e i morti che ogni anno si contano per la festa di Pamplona, dove i tori vengono lasciati liberi di correre tra le strade della città. Solo nel 2022 ci sono stati 10 decessi per questi motivi.
Quest’ennesima morte riaccende nuovamente la polemica sull’opportunità di queste pratiche che, oltre che pericolose per gli uomini, sono disumane e crudeli nei confronti degli stessi animali.
Nel 2013 l’allora governo conservatore dichiarò la corrida parte del patrimonio nazionale e, in quanto tale, doveva essere protetta in tutta la Spagna, bloccando ogni tentativo di vietare questa pratica.
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