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Spagna, Eutanasia: il Parlamento approva definitivamente

Spagna, Eutanasia: il Parlamento approva definitivamente

Pubblicato il 18 Marzo 2021

Morte dolce: il dibattito è in corso su scala globale. Il Parlamento spagnolo ha approvato definitivamente la legalizzazione dell’eutanasia, con un apposita legge che entrerà in vigore a giugno, facendo della Spagna il quarto Paese europeo e il settimo al mondo a permettere legalmente a un paziente di scegliere di mettere fine alle proprie sofferenze. Una legge, presentata come prioritaria dal governo socialista di Pedro Sanchez, adottata da un’ampia maggioranza della camera bassa, con 202 deputati favorevoli, soprattutto di sinistra e centro, su 350, 141 di destra ed estrema destra contrari e due astensioni. La legge autorizza sia l’eutanasia – quando il personale medico sanitario provoca la morte del paziente – sia il suicidio medicalmente assistito, nel caso in cui un paziente assuma da solo la dose di farmaco prescritta. L’eutanasia potrà essere attuata ma in condizioni molto restrittive, illustrate nel dettaglio dalla legislazione adottata. Entrambe le procedure saranno riservate alle sole persone affette da “una malattia grave e incurabile” o da dolori “cronici che provocano in loro una situazione di incapacità”. Il diritto di chiedere l’aiuto dei medici per morire ed evitare una “sofferenza intollerabile” – come recita il testo – sarà concesso ai soli cittadini spagnoli e a chi è regolarmente residente in Spagna. Quando la domanda sarà presentata formalmente, il paziente dovrà essere “cosciente, in grado di intendere e volere”. La richiesta dovrà essere eseguita in forma scritta, senza alcuna pressione esterna e dovrà essere rinnovata dopo 15 giorni dalla prima domanda. Il medico potrà rifiutarla nel caso in cui tutti i criteri non dovessero essere rispettati. Per venire approvata in via definitiva, l’eutanasia dovrà passare al vaglio di un altro dottore e ricevere il via libera di una commissione di valutazione. Qualunque professionista del settore medico-sanitario può far valere la sua “obiezione di coscienza”, quindi rifiutare di prendere parte all’attuazione della procedura, il cui costo sarà interamente a carico del servizio sanitario nazionale spagnolo. (fonte: Agi)