Pubblicato il 22 Dicembre 2022
In Spagna è stata approvata la cosiddetta Ley Trans, che consente alla comunità Lgbtqia+ di conseguire due importanti obiettivi: finire di considerare la transessualità come una patologia e l’autodeterminazione di genere.
In cosa consiste la Ley Trans?
Secondo la norma è possibile cambiare sesso all’anagrafe senza autorizzazioni giudiziari né referti medici dai 14 anni e dai 16 anni senza il consenso dei genitori.
Se i genitori o i tutori non sono d’accordo con il cambio di sesso, allora è possibile procedere con un difensore giudiziale. Inoltre tra i 12 e i 14 anni le domande hanno bisogno dell’approvazione di un giudice. Dal 16 anni in poi invece si può procedere al cambio di sesso in totale autonomia.
Sotto i 12 anni i bambini transgender possono anche cambiare nome, ma non cambiare sesso legalmente. La legge è passata con 188 voti favorevoli su 350 votanti.
Esplode la polemica in Spagna, contrarie anche le femministe
L’approvazione della legge ha suscitato non poche polemiche in Spagna. Tra i partiti contrari PP, Vox, quasi tutto il gruppo parlamentare di Ciudadanos, Navarra Suma e Foro Asturias.
Non sono mancate furiose polemiche anche da parte del gruppo delle femministe. Tra i commenti più velenosi quello di Carmen Calvo, giurista ed ex vice primo ministro, secondo la quale sono stati distrutti i diritti delle donne.
Le femministe sono contrarie alla legge poiché verrebbe messo in pericolo la sicurezza delle donne in determinati ambienti, come lo sport, la politica e le carceri.
Anche le Terf, le femministe radicali trans escludenti che negano l’identità e il diritto delle persone trans di definirsi donne, hanno espresso il loro malcontento.
Al contrario Irene Montero, ministro spagnolo per le Pari Opportunità, ha ribadito di essere orgogliosa della legge che ha riconosciuto che i diritti trans sono diritti umani.