Non c’è pace in America, tra bagni di folla, violenze, conflitti razziali. Viene meno anche il distanziamento quando ci si trova a combattere per i diritti e si dimentica la mitezza d’animo. Un uomo è morto e 11 persone sono rimaste ferite in una sparatoria a Minneapolis: proprio nella città nella quale l’afroamericano George Floyd era stato ucciso da quattro agenti. Lo riferiscono i media locali citando la polizia, secondo la quale nessuno dei feriti sarebbe in pericolo di vita. Dopo la mezzanotte, come ha spiegato la polizia della città, “persone a piedi” hanno iniziato a sparare e sono fuggite.
E ieri a Tulsa, flop di presenze al comizio di Donald Trump. Il presidente Usa sperava di tornare ai consueti bagni di folla straripante, sfidando dopo oltre tre mesi una pandemia di Coronavirus ancora allarmante. E’ questo l’aspetto politico più evidente della serata, conclusa con momenti di tensione e la polizia costretta a disperdere con gas irritante i pacifici dimostranti anti Trump e il gruppo di fan armati del tycoon che li avevano seguiti attaccandoli con spray al peperoncino. (fonte: Agi, Ansa)
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