Pubblicato il 7 Settembre 2021
Il Sole non è eterno. Qui vi proponiamo una visione apocalittica, che a dire il vero ci riguarda assai poco. Come potrebbe finire il nostro sistema solare? Quando la nostra stella scomparirà, noi esseri umani saremo già un ricordo. Essere in grado di prevedere il futuro, tuttavia, ci dà una certa tranquillità, quasi a segnare un punto nell’universo.
Una ricerca in merito è stata pubblicata nel 2018 su Nature Astronomy. Uno degli autori è Albert Zijlstra, dell’Università di Manchester, nel Regno Unito. Il Sole potrebbe diventare una bolla di gas e polvere: una nebulosa planetaria. Si tratta di un’ipotesi peraltro già formulata in precedenza, poi smentita. Perché, dunque, una nebulosa planetaria? Il Sole ha circa 4,6 miliardi di anni e gli restano altri 10 miliardi di anni circa, sulla base delle osservazioni di altre stelle.
Già tra circa 5 miliardi di anni, si trasformerà in una gigante rossa. Il suo nucleo si restringerà e i suoi strati esterni si espanderanno verso l’orbita di Marte. Sarà allora che il nostro pianeta sarà inghiottito, se ancora presente. La Terra, pianeta vivo, sarà scomparsa da tempo come la conosciamo: all’umanità, in particolare, resta un miliardo di anni circa. Il Sole infatti aumenta di luminosità di quasi il 10% ogni miliardo di anni: sarà così che gli oceani evaporeranno e non ci sarà più acqua. Ciò scriverà la parola fine.
Da gigante rossa, sempre secondo lo studio del 2018, il Sole diventerà una nana bianca e infine una nebulosa. Lo si stabilisce con la modellazione al computer. Così si è espresso l’astrofisico Albert Zijlstra: “Quando una stella muore espelle una massa di gas e polvere – nota come il suo involucro – nello spazio. L’involucro può raggiungere la metà della massa della stella. L’involucro viaggerà senza carburante fino a spegnersi, prima di morire definitivamente”. Il nucleo caldo farà brillare l’involucro espulso per circa 10.000 anni. E la nebulosa planetaria? “Alcune sono così luminose che possono essere viste da distanze estremamente grandi, che misurano decine di milioni di anni luce“.