Pubblicato il 31 Marzo 2023
Una donna è stata picchiata, insultata e rinchiusa in una gabbia all’interno di una chiesa davanti ad un gruppo di ragazzini traumatizzati e terrorizzati. Il tutto si è svolto in Polonia, anche se non si trattava fortunatamente di una scena reale ma di finzione teatrale.
Le immagini sono finite sui social e l’intento della rappresentazione teatrale era dimostrare che ci sono varie strade per arrivare al peccato e che vanno evitate. Il rituale però ha varcato il confine del buon senso e il video ha scatenato una serie di polemiche furiose, soprattutto tra i genitori dei ragazzini.
Donna insultata e picchiata: il video dello scandalo fa il giro del web
Nella performance si vede una donna mezza nuda, vestita solo di una maglietta e in slip, insultata, maltrattata e poi rinchiusa in una gabbia. “Put**na” e “tr**a” sono solo alcune delle offese rivolte alla donna, che se ne sta accucciata a terra impaurita e senza fiatare.
Come riferisce la testata “Notes from Poland” la rappresentazione ha avuto luogo nella città polacca di Torun e faceva parte di un ritiro religioso.
Nel video si vede un uomo con una bottiglia in mano, a simulare uno stato di ebbrezza, e poco dopo compare un’altra donna che continua a ricoprire di insultati la ragazza.
Le scuse del sacerdote
Mariusz Piotr Wojnowski, il sacerdote che ha organizzato il ritiro, ha spiegato che l’intenzione della rappresentazione era dimostrare che il peccato può portare a molte schiavitù nella vita di tutti i giorni.
Le scene però sono sembrate troppo forti, soprattutto perché il pubblico spettatore era composto principalmente da ragazzini di 15 e 14 anni, alcuni dei quali addirittura seguiti da psicologici per svariati motivi, come hanno riferito i media locali.
I genitori hanno protestato furiosamente, sostenendo che quelle viste sembravano scene medievali e poco adatte per un pubblico di adolescenti e lamentando il fatto che nessun professore sia intervenuto.
Una ONG ha addirittura annunciato l’intenzione di mostrare quelle scene ai pubblici ministeri, poiché ritenute atti di violenza a sfondo sessuale dinanzi a minori.
Il sacerdote ha posto le sue scuse ai partecipanti e alla diocesi, annunciando di aver chiuso ogni collaborazione con il gruppo che ha organizzato l’evento.