Milano, ignora l’alt, entra in gruppo e travolge 4 ciclisti. La signora: “era tardi per la messa”

E’ in ritardo alla messa e travolge tre ciclisti. Si è rischiata la tragedia a a Rivamonte Agordino, in provincia di Belluno, durante la 29esima edizione della Sportful Dolomiti Race.

L’assurdo incidente è avvenuto mentre era in corso la popolare competizione, una delle più dure e affollate d’Europa, alla quale hanno partecipato 4mila ciclisti.

Mentre sul percorso sfilavano le bici, un’anziana residente alla guida della sua auto ha pensato bene di immettersi nella direzione opposta a quella del percorso riservato alla corsa e in prossimità di una curva ha falciato tre corridori che sopraggiungevano di slancio.

L’impatto avrebbe potuto avere conseguenze ben più pesanti, e definitive, di quelle già gravi provocate, visto che i tre malcapitati sono stati ricoverati nell’ospedale Papa Luciani di Agordo con fratture varie.

Le vittime sono un 46enne di Lucca, un 34enne di Rovereto e un 49enne irlandese, fortunatamente tutti non in pericolo di vita.

La responsabile dello scontro se ne è platealmente infischiata dei divieti e dello sbracciarsi dei presenti a fermarsi. Addirittura, ha forzato l’alt imposto dalla direzione corsa che ha cercato anche di inseguirla.

E’ stata lei stessa poi a giustificarsi con le forze dell’ordine poi giunte sul luogo dell’incidente affermando: “Dovevo andare a messa ed ero in ritardo”.

“La signora è stata fermata più di una volta ma non ne voleva sapere, i volontari presenti hanno cercato in tutti i modi di fermarla, lei nonostante tutto ha continuato – raccontano con amarezza e sconcertati gli organizzatori – Di fronte a certi comportamenti siamo inermi e molto arrabbiati. Ci domandiamo se l’anziana si renda davvero conto di cosa ha combinato e quali conseguenze ha provocato il suo comportamento. La motivazione? Ha detto che era in ritardo per la messa”.

“Doveva essere una bellissima giornata di festa, purtroppo questo incidente la offusca. Siamo convinti anche che, tutto sommato, è andata bene perché le conseguenze potevano essere ben più gravi”, concludono.