Pubblicato il 28 Ottobre 2022
Asso, paese del comasco, è stato teatro di una terribile tragedia che vede protagonisti due militari dell’Arma dei carabinieri: Antonio Milia e il suo comandante Donato Furceri. Il primo, per motivi non ancora chiari, ha esploso 3 colpi di pistola contro il secondo, uccidendolo, per poi barricarsi all’interno della caserma.
Tragedia in caserma: la ricostruzione della tragedia
Tutto è iniziato ieri sera, quando il brigadiere Antonio Milia ha preso in ostaggio altri colleghi e alcune delle famiglie dei militari. Nella notte ha poi fatto fuoco 3 volte contro il luogotenente Doriano Furceri, uccidendolo e rendendo necessario l’intervento del Gruppo di Intervento Speciale.
Dopo lunghe ore di trattativa le forze dell’ordine hanno fatto irruzione, durante la quale uno dei militari è rimasto ferito da un proiettile al ginocchio esploso proprio da Milia.
L’aggressore alla fine è stato bloccato e, secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato: “L’ho ammazzato”.
Chi era Donato Furceri
Donato Furceri, 58 anni, era originario di Palermo e prestava servizio ad Asso da più di un anno. Aveva lavorato alla stazione dei carabinieri di Bellano per 17 anni, ma il suo trasferimento si era reso necessario per le varie voci che correvano sulle sue presunte relazioni con donne sposate.
Tuttavia il lavoro sul campo di Furceri è sempre stato impeccabile, tant’è che nel trasferimento ad Asso non ha subito alcuna degradazione. Lascia una moglie e 3 figli.
Chi è Antonio Milia
Antonio Milia, di origine sarde, da tempo vive a Como ma per un anno non ha prestato servizio poiché era stato ricoverato all’Ospedale di San Fermo della Battaglia in quanto affetto da gravi problemi di disagio psicologico, poi dimesso e infine giudicato idoneo al ritorno al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera.
Sposato e con tre figli, finora ha vissuto in caserma e dovrà rispondere del suo gesto per permettere ai colleghi di fare luce su questa terribile tragedia.