Nella giornata di oggi ha tenuto banco la questione relativa alla lettera che i calciatori del Catania hanno inviato all’Associazione Italiana Calciatori, il sindacato che li rappresenta, riguardo alla mancanza di risposte da parte dei curatori fallimentari della società etnea sugli stipendi arretrati non ancora pagati.
Gli stessi atleti rossazzurri hanno sottolineato nella lettera inviata al sindacato come nonostante la presenza delle fideiussioni che garantivano il pagamento degli emolumenti al momento dell’iscrizione all’attuale campionato di Serie C esse non siano state utilizzate per pagare gli arretrati di novembre e la prima parte di dicembre precedente alla dichiarazione di fallimento della società rossazzurra.
Il segretario generale del Catania, Giorgio Borbone, sentito da noi telefonicamente, ha puntualizzato come la curatela fallimentare, sin dal momento del suo insediamento, sia stata chiara nei confronti dei calciatori riguardo al pagamento delle spettanze, e non solo, precedenti al fallimento.
“La curatela ha detto al momento dell’insediamento – ha precisato Borbone – che non si possono pagare i debiti precedenti al fallimento. Gli 8 giorni di dicembre successivi al fallimento e i mesi di gennaio e febbraio sono stati pagati. La nuova proprietà quindi dovrà pagare i mesi di novembre, la parte di dicembre precedente al fallimento per il 2021 e le prossime mensilità di questo campionato“.
Ecco la lettera inviata dai calciatori all’Aic: “Abbiamo atteso sino a oggi per prendere pubblicamente posizione sulla nostra situazione abbiamo dato il massimo sul campo mostrando la nostra professionalità ed estraniandoci dalle quotidiane preoccupazioni. Molti di noi, con famiglie a carico e lontani da casa, hanno dovuto fare l’impossibile per superare gravi difficoltà economiche. In tutta questa situazione abbiamo più volte chiesto chiarimenti alla Curatela Fallimentare, che non ha mai risposto alle nostre richieste. In particolare abbiamo richiesto che ci venisse spiegato perché, pur in presenza di importanti fideiussioni a garanzia dei nostri stipendi (prestate dalla Società all’atto dell’iscrizione al campionato), le stesse non siano state utilizzate per pagarci le retribuzioni arretrate di novembre e dicembre. Oggi ci troviamo di fronte a una situazione economica complessa visto che, rispetto ai nostri colleghi delle altre società, ci è negata la possibilità anche solo di agire giudizialmente per il recupero delle retribuzioni arretrate, in virtù del fallimento della società. A questo punto, stante l’assenza di risposte siamo a richiedere pubblicamente un formale incontro con la curatela del fallimento per comprendere quali saranno gli sviluppi futuri e cosa dobbiamo attenderci dalla prospettata vendita del ramo sportivo del Calcio Catania”.
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