Pubblicato il 16 Marzo 2022
Il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia ha disposto il divieto di vendita di bevande alcoliche e analcoliche in contenitori di vetro dalle ore 21 alle ore 6 del giorno successivo sull’intero territorio comunale.
L’ordinanza, che punta a tutelare il decoro e la sicurezza urbana, entrerà in vigore alle ore 24 di giovedì 17 marzo, e sarà valida tutti i giorni fino alle ore 24 del 31 ottobre 2022.
Secondo il sindaco, il provvedimento adottato ha l’obiettivo di “preservare il territorio cittadino dal degrado conseguente all’abbandono, per strada, nelle aiuole e sui muri, delle bottiglie e contenitori di vetro utilizzati dagli avventori delle tante attività ed esercizi commerciali della città”, oltre che “prevenire che eventuali comportamenti aggressivi o prevaricanti dei consumatori, soprattutto in conseguenza dell’abuso nell’assunzione di bevande alcoliche, possano degenerare attraverso l’utilizzo di bottiglie o cocci di vetro usati quali strumenti atti ad offendere”.
Quindi, i titolari o i gestori di tutti gli esercizi pubblici e tutti i titolari di autorizzazioni per il commercio o la somministrazione di alimenti e bevande, non possono somministrare, vendere o cedere a terzi, nel locale o per asporto, bevande alcoliche e non alcoliche in contenitori di vetro di qualsiasi forma o dimensione.
Il divieto, che riguarda anche i distributori automatici, non è invece applicato nei dehors esterni autorizzati annessi ai pubblici esercizi, nelle sale da pranzo e negli spazi destinati agli avventori.
Inoltre, l’ordinanza impone anche il “divieto di consumo” delle bevande in vetro su tutte le aree pubbliche. Sempre dalle ore 21 alle ore 6 del giorno successivo.
La sanzione pecuniaria applicata per i trasgressori va da 25 a 500 euro. Gli esercenti rischiano la sospensione dell’attività da tre a quindici giorni nel caso di due violazioni consecutive.
Invece, il mancato rispetto del divieto di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche ai minori, prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro e da 500 a 2.000 euro se il fatto è commesso più di una volta.