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Dallo stretto di Gargamella alla Divina Commedia scritta da Garibaldi: tutti gli strafalcioni degli esami di maturità

Pubblicato il 3 Luglio 2024

Come da tradizione, il portale skuola.net ha raccolto anche quest’anno gli strafalcioni e le gaffe degli studenti in occasione degli esami orali, spifferati in anonimato dalle persone presenti. La galleria horror è davvero molto ampia e non ha tralasciato alcuna materia: dalla letteratura all’arte fino alla storia e alla geografia. Errori dovuti in molti casi alla tensione e all’assonanza tra parole, in grado comunque di strappare un sorriso anche ai protagonisti di queste incredibili gaffe.

Gli errori in storia

Una delle materie più martorizzate è la storia, dove gli studenti hanno anticipato o posticipato gli eventi anche di diversi anni. La Marcia su Roma ad esempio non si è svolta il 28 ottobre ma il 28 giugno 1922 secondo un maturando. Un altro studente ha ricordato come il periodo tra il ’39 e il ’45 fosse sotto l’influenza comunista, con buona pace dei partigiani nascosti tra le montagne per portare avanti la lotta antifascista. Lo stretto dei Dardanelli si è invece trasformato nello stretto di Gargamella, dove i puffi farebbero bene a non passare…

Qualcuno ha parlato di Mussolini comunista, un altro studente ha ricordato che gli ebrei venivano portati nei campi di “concentrazione” (anziché di concentramento) e c’è chi ha attribuito ai russi la strage degli ebrei. Secondo uno studente le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki non caddero nel ’45, ma una trentina d’anni prima in occasione della guerra del ’15-’18. E Il Muro di Berlino non cadde nell’89 ma, secondo un maturando, nel ’48.

Gli errori nella letteratura

Anche nella letteratura si sono accumulati un bel po’ di strafalcioni che hanno strappato probabilmente un sorriso agrodolce alla commissione. Secondo uno studente Luigi Pirandello non ha vinto il premio Nobel, ma addirittura il premio Oscar. La Divina Commedia? Non l’ha scritta Dante Alighieri, ma Garibaldi! In compenso uno studente ha attribuito il Decameron, l’opera simbolo di Boccaccio, proprio a Dante.

D’Annunzio fu uno dei massimi esponenti della corrente dell’Estetismo, ma qualcuno invece di “esteta” lo ha definito “estetista”. A proposito, “A Silvia” non sarebbe stata scritta da Leopardi, ma da Petrarca o forse da Pascoli.

Gli errori in arte e filosofia

Anche in arte e in filosofia sono letteralmente fioccati gli strafalcioni da “incorniciare”. Picasso, chiamato Paolo e non Pablo, avrebbe realizzato “Guernica”, una delle sue opere, a colori e non in bianco e nero. Pascoli, a sua insaputa, si è ritrovato ad essere un pittore mentre “La persistenza della memoria”, quadro simbolo del Surrealismo di Dalì che raffigura i famosi orologi molli, è del rinomato pittore Proust. Per quanto riguarda la filosofia, qualche studente ha attribuito la teoria del Superuomo a Freud, con buona pace di Nietzsche che ne detiene invece la paternità.

Comunque gli studenti sono in “buona” compagnia, poiché anche alcuni professori sono stati protagonisti di strafalcioni incredibili. Un professore non ha riconosciuto Freud in una foto usata da uno studente per iniziare il suo colloquio, mentre una docente ha spiegato che le centrali nucleari funzionano a combustione. Da quanto emerso la professoressa si è lanciata in una materia che non era sua, un chiaro esempio di come il silenzio a volte è d’oro.