Proseguono le indagini sulla strage di Mestre e si sta analizzando con attenzione il video dell’incidente per capire cosa abbia provocato questa immane tragedia. Tra i testimoni chiave ci potrebbe essere l’autista dell’altro bus, quello fermo al semaforo, che ha potuto vedere in diretta il terribile schianto dell’autobus precipitato dal cavalcavia della Vempa martedì 3 ottobre.
L’uomo è stato contattato da Pomeriggio 5 per raccontare la sua versione dei fatti: “Io sono quello che nel video dell’incidente è fermo al semaforo – ha spiegato, per poi aggiungere che Alberto Rizzotto, l’autista al volante del bus precipitato “correva a una velocità ragionevole per quel tratto di strada”.
Ha inoltre aggiunto che non è un tratto di strada particolarmente impegnativo, anzi, gli autisti della zona lo percorrono spesso: “Si tratta di un tratto di strada che noi tutti della zona facciamo. Era una velocità giusta la sua”.
Sarebbe dunque esclusa l’ipotesi di una velocità eccessiva e si attende l’autopsia eseguita su Rizzotto poiché il malore è una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti. L’autista ha poi proseguito nella sua tragica testimonianza: “Ho visto il mezzo sopraggiungere alla mia destra e poi l’ho visto cadere, il pullman mi si alza davanti e va giù per la scarpata”.
Non ha saputo dire se il collega abbia provato a frenare o meno, ma si è limitato a dire: “Ha dato l’impressione di aver un moto costante”, aggiungendo di aver visto “fumo o qualcosa di simile” sulla parte posteriore sinistra del mezzo.
Subito dopo l’incidente si è scatenato l’inferno sotto il cavalcavia, momenti che difficilmente dimenticherà, pur affermando di essere rimasto a bordo del pullman: “Non ho neanche aperto le porte perché avevo persone a bordo, ho solo chiamato i soccorsi”.
Ha poi spiegato perché ha preferito restare a bordo del bus: “Se fossi sceso non so se sarei riuscito a risalire dopo. Vedendo quella scena, non so se avrei avuto il coraggio di rimontare al volante”.
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