Il suo nome è Marabecca: ha terrorizzato generazioni di bambini che non osavano avvicinarsi ai pozzi. Scopriamo il perché.
Accade spesso che la storia si intrecci con le leggende, soprattutto nei periodi di sincretismo religioso, quando le cosiddette ”eresie” pagane si contendevano il primato con quella che stava per diventare la religione predominante, il Cristianesimo.
La figura di cui parleremo è legata verosimilmente alle ”streghe beneventane”.
Di notte alcune famiglie si riunivano intorno ai pozzi per portare avanti un culto pagano, la celebrazione di Diana, cercando di intravedere la luna, cara alla dea, riflessa nell’acqua dei pozzi. Tra le cosiddette ”streghe beneventane”, alcune vivevano proprio dentro ai pozzi.
Probabilmente da queste figure, diffuse nel sud Italia, trae le sue origini la strega siciliana chiamata ”Marabecca”.
Si raccontava ai bambini che nei pozzi abitasse la strana creatura, per evitare che si sporgessero e che cadessero. Infatti quasi tutte le case avevano almeno un pozzo nel cortile, per raccogliere l’acqua piovana, che spesso era l’unica fonte d’acqua.
Marabecca era solita trascinare giù a fondo chiunque osasse disturbarla, fino a farlo letteralmente sparire negli abissi e nell’oscurità.
Non si conosce con esattezza l’origine del nome, ma potrebbe rievocare il personaggio biblico di Rebecca, che accolse un servo di Abramo in prossimità di un pozzo e gli diede da bere.
Tanti i bambini cresciuti con il terrore di avvicinarsi ai pozzi per via della leggenda di Marabecca, che forse oggi non è molto conosciuta.
Capita spesso che il folclore ci insegni in che modo dobbiamo comportarci. Non passare sotto la scala, non aprire l’ombrello in casa, questi e tanti altri sono i dettami superstiziosi che ci vengono tramandati.
A volte è interessante conoscere l’origine delle leggende, per comprendere le abitudini, i modi di pensare, gli avvenimenti, per fare un tuffo nel passato e questo è il caso della storia di Marabecca, che simboleggia in fondo le nostre paure.
Alcuni timori possono essere espressi solo dalle leggende. Come accade spesso nei film del regista emiliano Pupi Avati che, per le sue sceneggiature, trae ispirazione dalle superstizioni della pianura padana, Marabecca rappresenta la paura dell’ignoto, di quello che non riusciamo a definire: quella paura ancestrale che solo il folclore sa raccontare.
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