Pubblicato il 30 Settembre 2020
Un servizio che non c’è. Cittadini, e soprattutto genitori della provincia di Latina, inviperiti e preoccupati per la sorte dei propri figli.
Parliamo, ovviamente, del trasporto pubblico nell’era del covid. Mascherine e distanziamento, questa è la ricetta da ogni parte sbandierata per combattere la pandemia.
In provincia di Latina, però, quindi non soltanto nel capoluogo, il servizio di trasporto pubblico è andato in tilt. E la scuola è aperta praticamente da tre giorni.
Da nord a sud della provincia si rincorrono, soprattutto su facebook, commenti tutti un po’ uguali. Si va da: “Appena iniziata la scuola e mio figlio sono 2 volte che non riesce a salire. Quante volte i nostri figli non potranno andare a scuola e l’abbonamento lo paghiamo? É una vergogna”. Al: “Buongiorno, anche oggi la situazione pullman per andare a scuola, è stata disastrosa. Oggi come ieri mia figlia non è riuscita a salire. Domani 1 ottobre tutti gli abbonamenti saranno pagati, cosa bisogna fare per avere un servizio dignitoso?”
E c’è anche chi si affida ad un intervento divino: “Cosa fare per avere un servizio dignitoso? Pregare (per chi crede) che tutto vada bene”.
Senza contare coloro che sono veramente imbestialiti, tipo questo genitore di Fondi: “Ma si può sapere come ca…o dobbiamo fare per mandare i nostri figli a scuola? Per andare e tornare da Terracina è un caos pazzesco, questi sono minorenni, noi genitori paghiamo un servizio per lasciare in strada i nostri figli? Ieri sono dovuta andare a riprenderla a Terracina perché dalle 11:30 che c’era l’uscita fino alle 13 non è passato un bus!! Oggi si ripete la tarantella?”
Insomma, che non sarebbe stato facile lo avevamo preventivato un po’ tutti, ma la situazione rischia seriamente di sfuggire di mano. Se si paga, si deve avere un servizio, e chi deve garantirlo, si impegni a farlo.
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