Pubblicato il 12 Ottobre 2023
A pochi mesi di distanza dallo stupro di gruppo di Palermo e dall’altrettanto agghiacciante storia di abusi a Caivano a danno di due bambine, arrivata un’altra terrificante storia di violenza commessa dal branco a danno di una ragazza 20enne. Teatro dell’ennesimo presunto stupro è Torino e dopo la denuncia della vittima 3 persone sono finite in manette, mentre altri 3 sono indagati.
Violenza di gruppo su una 20enne: il racconto
La violenza risalirebbe a 3 giorni fa, nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, ed è la stessa ragazza, come riporta La Repubblica, ad aver raccontato ai poliziotti l’orribile abuso subito. Sarebbero almeno 6 gli stupratori, 3 dei quali finiti in manette, e si tratterebbe di ragazzi giovani con un’età compresa tra i 21 e i 23 anni.
Tutto sarebbe nato in una serata al parco: “Mi aveva chiamato un amico, mi ha chiesto di raggiungerlo ed era con altri amici al parco” – ha raccontato la ragazza, per poi aggiungere che il gruppo ha iniziato ad assumere alcol e droga.
Ha dichiarato di aver perso i sensi e di essersi risvegliata direttamente sul divano, nuda, con tutti i ragazzi su di lei: “Mi avevano dato birre e superalcolici, poi mi hanno dato una pasticca di ecstasy. Mi sono risvegliata nuda con tutti loro addosso”.
La ragazza, dopo essere svenuta, sarebbe stata portata a casa di uno dei ragazzi e lì si sarebbe consumata la violenza. Nonostante le urla e le grida nessuno l’ha sentita e, dopo lo stupro, la ragazza è stata abbandonata in strada sotto choc.
La denuncia
La 20enne, rimasta sola e in stato confusionario, è riuscita comunque a chiamare l’1-1-2 ed è stata portata in ospedale. Dopo la denuncia sono stati fermati i presunti autori della violenza e per 3 di loro sono scattate le manette.
Scioccante la giustificazione di uno dei violentatori che, per difendersi, avrebbe dichiarato: “Ho visto gli altri che lo facevano, ho pensato di poterlo fare anche io”. Una spiegazione scioccante che fa il paio con quella di un altro ragazzo coinvolto nello stupro di Palermo, il quale ha spiegato che lui ha solo filmato senza partecipare alla violenza, ritenendo così di essere giustificato.