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Sua maestà il buccellato: dalle “Corna di Isnello” ai “Jadduzzi”. Conosci tutte le versioni?

Immancabile a Natale sulle tavole imbandite dei siciliani è il buccellato. Scopriamo insieme gli ingredienti e tutte le sue versioni.

Pubblicato il 23 Dicembre 2021

Immancabile a Natale sulle tavole imbandite dei siciliani è il buccellato. Scopriamo insieme gli ingredienti e tutte le sue versioni.

Non è solo il panettone a deliziare le festività natalizie, ma anche l’immancabile e colorato buccellato. Talmente amato dai siciliani da essere stato inserito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella lista dei Pat, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia.

Definito ”barocco” per i suoi colori vivaci, del buccellato esistono tante varianti tutte made in Sicily. Da una provincia all’altra della Sicilia, il dolce viene declinato in tanti modi, cambia il nome e a volte gli ingredienti sono leggermente diversi, ma non cambiano le caratteristiche principali: si tratta sempre di una frolla ripiena.

Il buccellato è infatti un impasto di farina cotto al forno, a forma di ciambella, farcito all’interno e decorato all’esterno. La versione tradizionale ha un ripieno a base di fichi secchi, frutta secca, miele, cioccolato e zuccata.

Una versione leggeremente diversa è quella dei buccellati con il ripieno al melone. Come si intuisce dal nome, la farcitura a base di fichi secchi viene sostituita con quella a base di melone giallo, rendendo il gusto più delicato.

Un’altra versione molto apprezzata è quella con il ripieno alle mandorle, uno dei simboli della gastronomia siciliana. Alcune ricette poi hanno dei nomi diversi, in base al luogo.

Troviamo le ”Corna di Isnello”, nel suggestivo paese sulle Madonie da cui prendono il nome: hanno la forma di una corona e contengono fichi secchi, mandorle, marmellata, uva passa e scorza di agrumi. Sempre sulle Madonie si trovano i ”Turtigliuna” di Gratteri, che prendono il nome dalla forma più ”attorcigliata”. Sono molto aromatici e contengono anche chiodi di garofano, miele e cannella.

A Collesano, sempre in provincia di Palermo, vengono chiamati ”cucciddati”.

Nella parte orientale dell’Isola troviamo altri dolci simili al buccellato: nella zona del catanese i ”mugghiati”. Chiamati anche “Mmugghiati” o “Mugghiate”, hanno una forma cilindrica: si tratta di pasta frolla ripiena di mosto cotto, aromatizzato con scorzette d’arancia e arricchito con cacao e mandorle.

A Caltagirone troviamo le ”collorelle’‘, che hanno un ripieno di mandorle e vino cotto o miele, possono essere a forma di ciambellina, ferro di cavallo, bastoncino e talvolta a forma di una lettera. A Scicli si trovano i ”jadduzzi”, dalla ricetta simile alle collorelle calatine, la forma, invece, è quella di due bastoncini incrociati, quasi a comporre una ”X”.

Non dimentichiamo il buccellato classico, quello palermitano, a forma di ciambella, la corona più famosa di tutta la Sicilia. Si può trovare nei panifici e nei bar. Ripieno del tradizionale composto a base di fichi secchi, è decorato con ciliegie candite e confettini colorati. Non bisogna dimenticare i biscotti, ”buccellatini”, la versione in miniatura del buccellato.

Dopo la gustosa rassegna, non ci resta che assaggiarli!

Jessica Di Bona

Foto di Giulia Baseggio