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taranto

Sudan, golpe a Khartoum: in arresto il premier e i ministri

Pubblicato il 25 Ottobre 2021

Golpe a Khartoum. Lo riferisce Al Hadath TV, citata da Al Jazeera: il premier sudanese Abdallah Hamdok è stato messo agli arresti domiciliari. E’ accaduto alle prime ore di oggi, dopo che la sua abitazione è stata messa sotto assedio da una non meglio identificata forza militare. E’ anche avvenuto l’arresto diversi esponenti delle autorità civili, tra i quali alcuni ministri, il portavoce del premier ed un esponente del Consiglio sovrano, da parte di militari sudanesi.

Sempre secondo Al Jazeera, questa mattina ci sono state “restrizioni nell’accesso alle telecomunicazioni”: ecco perché è difficile che filtrino notizie. Secondo la stessa fonte, il ministro dell’Industria è stato arrestato dopo aver postato sui social la notizia di una presenza militare davanti alla sua abitazione. Agli arresti sarebbe finito anche il ministro dell’Informazione. Questi, nei particolari, i nomi degli arrestati: Ibrahim al-Sheikh, ministro dell’Industria, Hamza Baloul, ministro dell’Informazione, Mohammed al-Fiky Suliman, membro del consiglio sovrano e Faisal Mohammed Saleh, portavoce del premier. Agli arresti anche Ayman Khalid, governatore dello stato della capitale, come si legge nella sua pagina Facebook.

L’Associazione dei professionisti del Sudan è il principale gruppo politico pro-democrazia del paese: ha denunciato un colpo di stato in atto ed invitato la popolazione a scendere in piazza per protesta. Il mese scorso c’è stato un golpe fallito: la tensione interna alle autorità della transizione è rimasta alta. Pochi giorni fa, tra proteste di piazza e divisioni nella coalizione delle Forze di libertà e cambiamento, il premier aveva lanciato un appello al “dialogo”, e sottolineato la necessità di un cambiamento per portare avanti la transizione nel Paese. Per 30 anni, esso ha conosciuto soltanto Omar al-Bashir.

Forze militari hanno fatto irruzione nella sede della radio e della tv sudanese a Omdurman, nei pressi della capitale: lo afferma la Bbc, che riporta una denuncia su Facebook del ministero dell’Informazione: in essa si legge che “forze militari congiunte hanno assaltato” la sede e “arrestato alcuni dipendenti”.

Gli Stati Uniti sono “molto allarmati” per le notizie che arrivano dal Paese. Preoccupazione manifestata anche da Ue, Onu, Lega Araba (fonte: Adnkronos).