Niente tampone anti covid per le figure professionali extra sanitarie degli ospedali della provincia di Latina che lavorano a stretto contatto con pazienti e personale sanitario, come ad esempio: portantini, addetti ai servizi di pulizia e sanificazione e gli addetti mensa.
Questi lavoratori devono provvedere autonomamente ad effettuare tamponi a proprie spese per monitorare eventuali contagi ed evitare a loro volta di contagiare le proprie famiglie e i colleghi di lavoro, nonché le persone che con loro entrano in contatto nelle strutture.
Una anomalia, questa, che si riscontra solo nella Asl di Latina, mentre nelle altre province anche al personale non sanitario è garantito il monitoraggio attraverso tamponi periodici forniti dalle stesse strutture ospedaliere.
E’ la denuncia che arriva dal Sindacato Clas di Latina, che chiede un intervento urgente al prefetto Maurizio Falco, tramite una lettera inviata anche all’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, e alla direttrice sanitaria della Asl, Silvia Cavalli.
“Per tutto questo personale nella Asl di Latina, diversamente da quanto avviene in Asl di territori limitrofi non della provincia di Latina, non è previsto alcuno screening mezzo tamponi – scrive nella sua lettera al prefetto il segretario nazionale di Sindacato Clas, Simona Rossi Querin – Abbiamo provveduto a denunciare tale illegittimità alla Regione Lazio ed alla Direzione Generale della Asl di Latina in data 29 dicembre a tutt’oggi senza risposta, dopo aver ricevuto denuncia da parte delle maestranze della moltitudine di contagi che gli operatori stanno subendo all’interno dei posti di lavoro.
Gli addetti ai servizi stanno garantendo da sempre l’agibilità dei presidi ospedalieri e tutti i servizi essenziali “non sanitari” svolti all’interno di queste strutture, operando parallelamente al fondamentale ed encomiabile servizio prestato dal personale medico ed infermieristico. Per questo motivo non possono essere considerati degli invisibili. Per quanto sopra, per un principio di equiparazione sociale, di sicurezza dei lavoratori e delle strutture, chiediamo che a tutto il personale dei servizi vengano effettuati controlli periodici, così come già previsto per tutto il personale sanitario e socio sanitario”, conclude Simona Rossi Querin.
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