Pubblicato il 16 Aprile 2021
Prima di essere interrogati, dopo aver travolto e ucciso con l’auto un ragazzo di 19 anni su uno scooter, si immortalano in un selfie nella caserma dei carabinieri.
Il particolare emerge dall’inchiesta, che ha svelato chi fosse il reale conducente dell’auto che nel giugno scorso, a Taormina, ha speronato la moto, ammazzando il 19enne. Per molto tempo la colpa dell’incidente è stata attribuita a uno dei cinque giovani che erano a bordo della macchina.
Una scelta presa per proteggere dall’accusa di omicidio stradale l’amico realmente al volante. A dicembre dello scorso annola svolta: il ragazzo indagato ha rivelato che il giorno dell’incidente non era lui il conducente dell’ autovettura.
Le indagini, aperte dopo la rivelazione, hanno permesso di accertare che effettivamente al volante c’era il giovane arrestato oggi. I cinque amici avevano detto il falso dopo essersi accordati perchè l’indagato era l’unico a non aver assunto alcol e droga.
La vittima, che guidava lo scooter con a bordo la fidanzata andò a sbattere contro la fiancata posteriore dell’auto che, nella stessa direzione di marcia, aveva improvvisamente svoltato a sinistra. A causa del violento impatto il ragazzo perse il controllo dello scooter, mentre la macchina andò a urtare contro lo spigolo di un’abitazione.
Il giovane, trasportato d’urgenza all’ospedale di Taormina, morì poco dopo, mentre la fidanzata ricoverata in prognosi riservata per più di 30 giorni per le diverse lesioni subite alle gambe e agli organi riuscì a cavarsela.