Pubblicato il 1 Marzo 2022
Sono attualmente cinque i nomi in campo a contendersi la carica di primo cittadino di Taranto. Di questi, però, solo tre hanno ufficialmente presentato la propria coalizione alla cittadinanza. Per gli altri due è ancora tutto da decidere
A pochi mesi dalle elezioni amministrative sono quasi definiti gli schieramenti che si confronteranno nelle urne. Quasi, perché ci sono ancora importanti tasselli da sistemare nel puzzle delle candidature.
Cinque nomi per una carica
Sono attualmente cinque i nomi in campo a contendersi la carica di primo cittadino. Di questi, però, solo tre hanno ufficialmente presentato la propria coalizione alla cittadinanza. Per gli altri due è ancora tutto da decidere.
Con Melucci il “Fronte progressista”
La prima candidatura sul tavolo è stata sin da subito quella dell’ex-sindaco Rinaldo Melucci. Dal momento stesso in cui le dimissioni di diciassette consiglieri comunali hanno determinato lo scioglimento dell’assemblea e la caduta della Giunta, il centrosinistra ha sempre dichiarato di non voler retrocedere sul suo nome. Del resto, la ricandidatura di Melucci per un altro mandato era una strada apparsa blindata da ben prima della fine anticipata della consigliatura, quando l’allora sindaco aveva incassato l’appoggio diretto del Segretario Nazionale del PD Enrico Letta e del Presidente della Regione Michele Emiliano.
Non a caso, erano nati in quel periodo ben due movimenti politici dichiaratamente orientati alla ricandidatura di Melucci: “Taranto 2030” e “Taranto Crea”. Il primo vede al proprio interno la partecipazione di esponenti politici di varia estrazione, da Gina Lupo a Cosimo Ciraci, da Adriano Tribbia a Emidio Albani. Il secondo, invece, nasce per raggruppare tutte le personalità non politiche che hanno sostenuto Melucci in questi anni, anche con esperienze in Giunta. Alla sua guida una triade, Fabiano Marti, Fabrizio Manzulli e Ubaldo Occhinegro.
Decisamente più travagliato è stato il dialogo con il MoVimento 5 Stelle. In Regione i pentastellati sostengono la Giunta Emiliano e a livello nazionale è dichiarata la volontà, da parte del già citato Letta e di Giuseppe Conte, di dar vita ad un “Fronte progressista” che si presenti unito alle prossime elezioni politiche. Era, perciò, nell’ordine delle cose che, data la mediazione del fedelissimo di Conte Mario Turco, si sarebbe giunti ad un accordo. La trattativa, tuttavia, è durata più del previsto (in particolare sono emersi elementi di contrasto relativamente alla composizione delle liste), ma alla fine la convergenza è stata trovata e anche i pentastellati ionici sosterranno la ricandidatura di Melucci.
Luigi Abbate fa appello agli elettori di centrodestra
Alla candidatura di Melucci si è subito aggiunta quella del giornalista Luigi Abbate, il quale ha annunciato la volontà di candidarsi a sindaco con il simbolo “Taranto senza I.L.V.A.” Tuttavia, allo stato attuale Abbate non ha ancora presentato ufficialmente i punti della sua candidatura ed eventuali liste a sostegno in una tradizionale conferenza stampa, preferendo condurre la campagna elettorale sui social, non disdegnando incursioni con telecamera e microfono agli eventi degli altri candidati.
E sempre sui social Abbate ha anche escluso qualsiasi possibile accordo con l’altro candidato di matrice ambientalista, Massimo Battista, di cui diremo tra poco. In compenso, ha fatto appello agli elettori del centrodestra, a suo giudizio orfani di un candidato in quanto rappresentati dall’ex-PD Musillo.
Egidio Albanese in dialogo con la “Grande Alleanza”?
Tempo dopo si era aggiunto al quadro il nome di Egidio Albanese. Ritenuto vicino a Fratelli d’Italia, era stato indicato a più riprese come possibile candidato del centrodestra, con o senza il sostegno del “Patto per Taranto”. L’eventualità era stata ulteriormente accresciuta dopo la decisione di Albanese di presentarsi alla guida di un’associazione politico-culturale, “La voce di Taranto”.
A fronte dell’assenza di riscontri, però, Albanese aveva rotto gli indugi e la neonata associazione aveva deciso di convertirsi in movimento politico e di candidare Albanese a sindaco. Anche in questo caso, però, la candidatura non è ancora stata presentata alla città e il motivo potrebbe essere l’interlocuzione ancora aperta con l’altro candidato sindaco Walter Musillo, che alla propria presentazione ha apertamente auspicato l’ingresso di Albanese e della sua formazione politica nella “Grande Alleanza per Taranto”.
Musillo a capo di un’alleanza composita
Proprio la “Grande Alleanza” è in assoluto l’elemento nuovo di questa campagna elettorale. Si tratta di un fronte elettorale larghissimo, che include al proprio interno tutti i partiti del centrodestra, forze civiche di destra e di sinistra, ed è guidato da Walter Musillo. La scelta del leader di “Idea Indipendente” quale terminale di questa alleanza non è stata semplice né serena, ma vari elementi hanno fatto convergere su di lui tutto il vastissimo schieramento.
Definito post-ideologico e perfino “di unità cittadina” per Taranto, questo largo fronte ha quale elemento unificatore la volontà di sottrarre la politica cittadina agli influssi regionali del presidente Emiliano. In virtù di questo, non è affatto da escludere che alle già numerose liste che hanno ufficializzato il proprio sostegno a Musillo possano aggiungersene anche altre.
Battista con tre liste a sostegno
Ultimo candidato in ordine di tempo è stato Massimo Battista, fondatore di “Una città per cambiare”, che si presenta sostenuto anche da altre due liste, “Taranto città normale” e “Periferie al centro”. La minicoalizione si è già presentata ufficialmente alla cittadinanza di Taranto. Rimane quale elemento unificatore l’ideale ambientalista, con la richiesta di chiusura del centro siderurgico e la volontà dichiarata di fare “il bastone tra le ruote” nei confronti dell’azienda. Accanto a questo, numerose sono le critiche al modus operandi della precedente amministrazione, in particolare in tema di cultura e gestione delle risorse economiche (con Battista che ha addirittura paventato il rischio di un dissesto bis).
Ancora poco tempo per gli indecisi
Si stanno, dunque, definendo gli ultimi dettagli. Oltre alla già citata possibile convergenza fra Musillo e Albanese, mancano ancora all’appello ancora alcune forze di centro-centrosinistra. Non ha ancora preso una posizione Pietro Bitetti, fra i sostenitori più critici di Melucci nello scorso Consiglio Comunale (nonché, alle amministrative del 2017, candidato sindaco egli stesso) e più volte accostato ai dimissionari del “Patto per Taranto”. Ancora da definire anche la posizione di Gianni Liviano, il quale ha già annunciato la volontà di essere presente alle prossime consultazioni ed era parso molto vicino al “Patto”. Una vicinanza, però, condizionata ad alcuni equilibri che paiono non essersi concretizzati, con l’ingresso nella coalizione di tutte le forze del centrodestra.