Pubblicato il 9 Marzo 2022
Da pochi giorni la portaerei «Charles de Gaulle» lancia i suoi cacciabombardieri «Rafale» in navigazione a sud est di Taranto, a poco più di 300 chilometri dal Golfo pugliese
Si intensificano le attività militari anche dalla Puglia per la crisi Nato-Russia sull’Ucraina.
I «top gun» francesi hanno dato il cambio ai colleghi statunitensi nello Jonio. Da pochi giorni la portaerei «Charles de Gaulle» lancia i suoi cacciabombardieri «Rafale» in navigazione a sud est di Taranto, a poco più di 300 chilometri dal Golfo pugliese, in un’area compresa fra le isole di Corfù e Cefalonia a est e la costa calabrese a ovest: la missione è rinforzare il pattugliamento, 24 ore su 24, nei cieli di Bulgaria, Romania e Mar Nero, «alla finestra» della tragedia che ha colpito il popolo e il governo ucraini.
E solo 48 ore fa la Puglia è stata sorvolata da una coppia di bombardieri pesanti B-52 americani (con capacità di armamento nucleare), entrati nello spazio aereo nazionale fra Otranto e Lecce, dopo aver sorvolato a lungo Romania e Bulgaria, e diretti a nord ovest in un corridoio aereo fra Bari e Matera per tornare alla loro base di partenza, Fairford in Gran Bretagna, circa 120 chilometri da Londra, come si rileva dalle informazioni pubblicate sul sito internet «ItamilRadar».
Torniamo sulla Romania. Qui dall’aeroporto di Costanza (sul Mar Nero) già operano sin da prima dell’invasione russa i caccia intercettori Eurofighter Typhoon della task force «Black Storm», sotto il comando del 36° Stormo di Gioia del Colle (la base aerea in provincia di Bari). È una «squadra» dell’Aeronautica militare italiana costituita 8 jet da combattimento, potenziata pochi giorni or sono in base agli accordi fra Ministero della Difesa e Alleanza Atlantica e che dall’inizio delle operazioni ha già effettuato numerosi «scramble», decolli e intercettazioni su allarme per identificare aerei sconosciuti o «intrusi».
In area ulteriori supporti sono inoltre garantiti dai cacciabombardieri F-18 dell’altra grande portaerei presente nel Mediterraneo per fronteggiare la superpotenza russa, la «USS Truman» della Navy, la Marina militare statunitense. La «Truman», che a fine febbraio aveva solcato le acque dello Jonio e del mare Adriatico (è arrivata fino all’altezza di Pescara), ora lancia i suoi cacciabombardieri dal nord del Mar Egeo fra Grecia e Turchia, a sud est di Salonicco. Nell’imminenza dell’inizio delle operazioni militari di Mosca, la «Truman» a sud di Taranto era stata «puntata» dall’incrociatore lanciamissili pesante «Ustinov» della Marina militare russa.
Debutto nello scenario della crisi, con l’Aeronautica militare, dei nostri aerei-radar, specializzati nella dello spazio aereo. La punta di diamante dell’Arma azzurra è il velivolo Gulfstream G550 Caew del 14° Stormo di Pratica di Mare (Roma), jet «armato» di sofisticati sensori elettronici prodotti e montati sui nostri aeroplani dagli israeliani per garantire missioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, supporto alla supremazia aerea e alle forze di terra.
Proprio ieri mattina un Gulfstream è partito dal Lazio per svolgere una lunga attività di addestramento probabilmente con caccia Eurofighter circuitando fra Bari, Matera e Potenza, spostandosi poi su Abruzzo ed Emilia-Romagna. Missione registrata sul sito web «Flightradar24». Velivoli dello stesso tipo, dell’Aeronautica militare, sono da poche ore impegnati nel supporto alle squadriglie di caccia intercettori sulla Romania, dove l’Arma Azzurra garantisce anche i rifornimenti in volo delle squadre di pattuglia con gli aerei-cisterna KC-767, anche questi in dotazione al 14° Stormo.