Pubblicato il 1 Gennaio 2023
La vittoria dell’Argentina ai Mondiali di Qatar 2022 ha fatto esplodere di gioia non solo gli argentini, ma anche i tifosi di Leo Messi in tutto il mondo. Uno di questi è l’influencer colombiano Mike Jambs, che ha voluto celebrare il trionfo della squadra e del suo idolo in un modo un po’ sui generis.
Il giovane ha infatti deciso di farsi tatuare il nome “Messi” sulla fronte, la scritta “D10S” su una guancia e le tre stelle simbolo dei Mondiali vinti dall’Argentina sull’altra. Il video del tatuaggio è diventato virale, ma le reazioni non sono state quelle che Jambs si aspettava e dopo qualche giorno è arrivato il pentimento.
In un nuovo video, Jambs è apparso piuttosto sconvolto mentre racconta come la sua vita sia cambiata a causa del tatuaggio. Il giovane ha spiegato di essere stato deriso, respinto e di aver ricevuto minacce a causa del video. E c’è anche chi lo ha accusato di essere un cattivo esempio per la società e per i giovani, in special modo. “Non pensavo che le conseguenze sarebbero state così gravi – ha detto Jambs – mi dispiace di aver fatto questo tatuaggio e vorrei cancellarlo”.
La lettera aperta dell’influencer a Messi: “Ho sbagliato, ma voglio che tu sappia che per me sei un idolo”
Il pentimento di Jambs è stato espresso anche in una lettera aperta indirizzata a Lionel Messi, in cui ha chiesto scusa per il tatuaggio e ha spiegato di non voler mancare di rispetto al giocatore. “Non voglio che mi giudichi male o che mi consideri un fan irrispettoso o maleducato – ha scritto l’influencer – Voglio solo che sappia che per me sei un idolo, un modello a cui guardare e che mi ha fatto innamorare del calcio”.
Jambs ha anche lanciato un appello a tutti i tifosi affinché non seguano il suo esempio e non si facciano tatuaggi estremi per celebrare i loro idoli sportivi. Il giovane ha inoltre chiesto a tutti di vivere lo sport in maniera differente, senza mancare di rispetto a qualcuno solo perché supporta una squadra diversa o perché ha un’opinione diversa: “Dobbiamo imparare a convivere e a rispettare gli altri, anche se pensiamo in modo diverso”.