Le immagini sono state riprese grazie a tre degli strumenti a infrarossi ad alta risoluzione di Webb.
La parte più attiva brilla di giovani stelle massicce, di colore blu pallido.
Sparse tra loro ci sono stelle rosse che devono ancora emergere dal bozzolo polveroso della nebulosa. Una di queste è stata colta sul fatto grazie allo spettrografo nel vicino infrarosso di NIRSpec.
Alle lunghezze d’onda catturate dal Mid-Infrared Instrument (MIRI) la nebulosa assume invece un aspetto più spettrale, perché la luce nel medio infrarosso è in grado di mostrare meglio ciò che accade in profondità all’interno delle nubi di polvere.
La Nebulosa Tarantola è particolarmente interessante per gli astronomi perché la sua composizione chimica è simile a quella delle gigantesche regioni di formazione stellare osservate nel cosiddetto ‘mezzogiorno cosmico’ dell’universo, quando il cosmo aveva solo pochi miliardi di anni e la formazione stellare era al culmine.
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