Pubblicato il 21 Aprile 2021
Procede speditamente il percorso di ripresa dei lavori del Tenda bis, il cui cantiere è stato distrutto dall’alluvione Alex che a inizio ottobre 2020 ha interrotto i collegamenti stradali e ferroviari tra Piemonte, Francia e Liguria sul versante cuneese. Il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli ha invitato oggi a Roma l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi per un confronto sulle proposte progettuali di Anas per la ripresa dei lavori.
Con l’assessore Gabusi anche l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini, il commissario di Governo Nicola Prisco, il presidente della Commissione Intergovernativa Enrico Pujia, il prefetto della Provincia di Cuneo Fabrizia Triolo, il presidente della Provincia di Cuneo Federico Borgna, il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi e i parlamentari cuneesi Giorgio Maria Bergesio e Flavio Gastaldi. In collegamento anche l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria Giovanni Berrino e i Sindaci del territorio interessato dall’opera.
Spiega l’assessore Gabusi:«Per la prima volta riusciamo a sederci al tavolo con tutti gli attori del territorio, come richiesto dalla Regione Piemonte nella Commissione Intergovernativa di novembre e come ribadito al viceministro Morelli, che a Limone si era preso l’impegno di convocarci per analizzare insieme le scelte progettuali. Oggi possiamo dire di essere soddisfatti perché stiamo toccando con mano la velocizzazione dei passaggi che ci consentiranno di iniziare a ricostruire l’imbocco del tunnel sul versante francese, dove c’è stata purtroppo una sostanziale modifica della morfologia della montagna».
«Sono purtroppo solo due le ipotesi in campo compatibili con i tempi che la valle, seppur con fatica può sopportare: quella di un tunnel sotto al torrente del Ca e quella di un viadotto all’uscita delle gallerie» evidenzia l’assessore Gabusi.
La prima ipotesi propone il proseguimento dello scavo del nuovo tunnel realizzando una galleria sotto il vallone che ha riportato il cedimento, aumentando così la pendenza del tunnel, per quanto riguarda sia la nuova canna sia la galleria storica. Le due gallerie vedrebbero aumentare la loro lunghezza di circa 150 metri. Questa soluzione prevede un costo aggiuntivo di 86 milioni di euro e l’apertura della prima canna nel 2024.
La seconda proposta prevede di consolidare il fronte della frana e realizzare un ponte di scavalco sul vallone che ha ceduto. L’accesso al tunnel dal lato francese avverrebbe attraverso un unico imbocco da cui si diramano le due canne. Questa proposta ha un costo ulteriore di circa 45 milioni di euro e consente il completamento di una canna nel 2023. È stata riconosciuta dal Tavolo tecnico la maggiore semplicità tecnica rispetto all’altra ipotesi; positivo anche il parere da parte della componente francese.
«È fondamentale – evidenzia l’assessore Gabusi – arrivare alla Conferenza Intergovernativa italo francese, fissata per il 5 maggio, con una scelta condivisa. Le caratteristiche peculiari del progetto con la galleria, il costo, i tempi e l’appoggio da parte francese potrebbero essere determinanti per prendere una decisione già in sede CIG. Il 6 maggio potremmo ripartire con progetto e cantiere».
I Comuni avranno ancora qualche ora di tempo per approfondire i progetti e restituire la loro decisione entro venerdì 23 aprile. «Stiamo accelerando il più possibile sui tempi – conclude l’assessore Gabusi -. La Regione si è mossa con convinzione insieme alla Provincia e agli Enti locali affinché nel periodo dei lavori fosse sistemata l’unica strada di collegamento, la comunale dei Forti, a cura di Anas. La strada del Tenda è un collegamento essenziale per la Granda e per il Sud del Piemonte, le popolazioni e le attività hanno subito e continuano a subire un disagio senza precedenti. Abbiamo messo in campo tutte le azioni urgenti possibili, ma ora abbiamo bisogno della convergenza di tutti gli attori per procedere compatti e veloci verso la realizzazione di un’opera strategica e necessaria».