Alberto Sordi una spia al servizio dell’URSS: questa è la cervellotica teoria del governo svizzero che, nel 1962, impedì all’amato attore romano di acquistare un terreno ad Andermatt, un piccolo villaggio situato a 1437 metri di quota nel massiccio del San Gottardo temendo che la sua intenzione fosse carpire preziosi segreti militari.
Secondo il governo svizzero l’Albertone nazionale nella vita di tutti i giorni era un filo-governativo, quindi un filo-democristiano. Una posizione che l’attore non confermò né negò mai, ma tanto bastò per convincere le autorità federali svizzere che il suo desiderio di acquistare un terreno ad Andermatt fosse legato a fini politici.
La vicenda è riemersa dopo che ne ha parlato in un servizio la RSI, la tv pubblica svizzera in lingua italiana, che ha ripreso un articolo scritto sull’Urner Wochenblatt, un giornale del Canton Uri, dove sorgeva il terreno che Sordi voleva acquistare. L’attore romano si innamorò a tal punto di questo piccolo angolo della Svizzera che decise di trascorrere qui le sue vacanze e costruire una residenza.
Non furono sollevate obiezioni da parte del Canton Uri, ma da Berna arrivò una ferma opposizione. Andermatt si trovava nel massiccio del San Gottardo, dove era dislocati numerosi bunker militari realizzati per far fronte ad un’eventuale invasione tedesca negli anni della guerra, o ad un attacco sovietico. Insomma da un punto di vista strategico-militare era una zona particolarmente sensibile.
La RSI ha spiegato perché fu posto il veto all’acquisto del terreno: “Nei documenti trovati alti ufficiali si rivolgono al Governo federale, affermando che l’acquisto, da parte di uno straniero, di un terreno così vicino a infrastrutture militari importanti, avrebbe potuto essere una minaccia per la sicurezza. In ogni straniero all’epoca si vedeva una potenziale spia”.
Sordi si rivolse anche ad un importante avvocato del luogo, ma perse la sua battaglia, dal momento che fu sospettato di essere una possibile spia al servizio dell’URSS, il principale spauracchio dei paesi occidentali ai tempi della guerra fredda.
La Svizzera 30 anni dopo non si è mostrata così reticente a vendere il terreno ad uno straniero, per la precisione al magnate egiziano Samih Sawiris, che ha fatto di Andermatt una delle maggiori attrattive turistiche delle Alpi svizzere.
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