“Trinità”, il cowboy allegro e scanzonato interpretato da Terence Hill, è stato uno dei personaggi iconici del cinema degli anni ’70 e continua ad esserlo nonostante siano passati circa 50 dall’uscita dei due film cult incentrati proprio su di lui: “Lo chiamavano Trinità” e “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Al fianco di Trinità c’era Bambino, suo fratello, interpretato dall’inseparabile Bud Spencer, cowboy apparentemente burbero ma dal cuore tenero.
Ebbene Terence Hill, durante un’intervista a Il Corriere della Sera, ha fatto alcune anticipazioni che interesseranno moltissimo i fan della saga: è in programma la produzione di una terzo film incentrato proprio su Trinità.
L’attore apprezza il ritorno del western, che sta tornando prepotentemente in auge in tutte le salse: “Sono contento di questa rinascita anche se non sopporto la violenza, la vera e propria brutalità di serie come Yellowstone. Non l’avevo mai vista prima. Bud e io nei nostri film non abbiamo mai ucciso nessuno e stavamo lontani dalla brutalità. Ma forse io non faccio testo, non vado ascoltato perché sono stato influenzato da un incontro proprio all’inizio della mia carriera nel western“.
Terence Hill infatti rivela una promessa fatta ad una mamma tanto tempo fa, che ha sempre mantenuto anche a costo di fare rinunce importanti a livello professionale: “Per strada mi vennero incontro una madre con le sue due bellissime bambine. Quella donna mi disse “Ah, lei è Terence Hill. La apprezzo, ma mi prometta che continuerà a fare film così, divertenti e senza violenza in modo che io possa continuare a portare al cinema le mie bambine…”.
Da allora ho come una spada di Damocle sulla testa, che mi ha fatto rifiutare tanto cinema western che mi proponevano in America. Anche First Blood, il titolo del film che in Italia divenne Rambo e inaugurò tutta la serie con Stallone”.
No al western violento, sì al western vecchio stile, magari un bello “spaghetti western” che ha letteralmente impazzato negli anni ’70. Conclude rivelando quindi che è in rampa di lancio la produzione del terzo film: “Questa ripresa di interesse, che in America c’è da un po’ e in Italia sta arrivando ora, mi piace molto. Ecco perché annuncio il ritorno del mio Trinità”.
Infine rivela che la voglia di girare un western è nata dopo aver letto un libro, che ha rappresentato per lui una fonte di ispirazione: “Dico la verità: non volevo più girare un western. Pensavo fosse inutile, di aver già fatto tutto e che non avrei potuto fare di meglio. Poi però ho trovato un libro con la storia vera di una suora italiana che è emigrata a fine Ottocento in America dall’entroterra ligure con la sua famiglia contadina e poverissima. Da Cincinnati, sola, ha deciso di andare nel West”.
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