Terra dei fuochi, un termine che si sente spesso e che è sinonimo di morte, tumore e degrado. Sempre agli onori della cronaca, di quella nera come la pece. Un termine utilizzato anche nelle operazioni dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli che nell’area Nord della provincia partenopea sono impegnati da anni nel contrasto dei reati ambientali e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sicurezza ambientale ed inquinamento vanno sempre più di pari passo, soprattutto quando si tratta di persone senza scrupoli che, pur di risparmiare, non ci pensano due volte ad inquinare la terra e trasformare i frutti che produce in vettori di morte.
In questa lotta costante e quotidiana che vede coinvolti l’Autorità giudiziaria e le forze dell’ordine, i Carabinieri sono in prima linea grazie alla presenza capillare sul territorio e all’impiego delle specialità dell’Arma come i Forestali, il Nas ed il Nucleo Ispettorato del Lavoro.
Ad Arzano i Carabinieri della locale tenenza insieme ai militari forestali di Napoli hanno ispezionato un’autocarrozzeria di via circumvallazione. Il titolare della ditta aveva omesso di compilare il registro di carico e scarico rifiuti. Nessuna ombra, invece, del registro di manutenzione e monitoraggio per il rispetto delle prescrizioni autorizzative.
A Casalnuovo i Carabinieri locali ed i Forestali di Marigliano hanno denunciato il rappresentante legale di una ditta del posto per smaltimento illecito di rifiuti. Durante i controlli, i Carabinieri hanno trovato vecchi elettrodomestici, pezzi di carrozzeria di veicoli e motori intrisi di olio che erano stati nel tempo accantonati all’interno di tre cassoni in ferro. L’area di circa 15 metri quadrati è stata sequestrata.
Altra officina ma questa volta a Giugliano in Campania dove i militari della locale stazione insieme ai preziosissimi colleghi forestali hanno sanzionato il titolare che non aveva aggiornato il registro per lo smaltimento dei rifiuti.
E ancora nella cittadina di Mugnano di Napoli è stata denunciata a piede libero la rappresentante legale di un’attività di ristorazione di via Nenni dove i Carabinieri hanno trovato 5 lavoratori su 8 in nero e tra i 5, due erano anche percettori del reddito di cittadinanza. Disposto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
I carabinieri della Stazione di Grumo Nevano insieme ai colleghi del nucleo operativo del Comando Gruppo carabinieri tutela del lavoro di Napoli hanno denunciato il titolare di una ditta di confezionamento di capi di abbigliamento.
I militari, oltre ad aver constatato come l’imprenditore facesse lavorare i suoi dipendenti in precarie condizioni igieniche e di sicurezza, hanno trovato all’interno del laboratorio 6 lavoratori – tra cui 1 percettore di reddito di cittadinanza – non regolarmente assunti.
All’imprenditore sanzioni amministrative e penali per un totale 124mila euro. L’attività imprenditoriale è stata sospesa.
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