Pubblicato il 16 Agosto 2020
Non usa mezzi termini, monsignore Antonio Di Donna per raccontare la situazione nella Terra dei fuochi. «Qui le mascherine si usano per puzza nauseabonda». Una situazione fuori controllo che, purtroppo, ancora oggi registra roghi continui di rifiuti tra le province di Napoli e Caserta.
«L’aria continua ad essere irrespirabile soprattutto d’estate, con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio, qui ad Acerra la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare, e niente viene fatto per controllare la qualità dell’aria, le centraline sforano continuamente e intanto ci si continua ad ammalare e a morire”.
Questa volta il vescovo di Acerra, ha scelto l’omelia dell’Assunta per denunciare un vero disastro ambientale. Purtroppo ancora ignorato dai politici.
«Il sangue innocente dei ragazzi e dei giovani morti per cancro in questi anni, quel sangue che grida vendetta al cospetto di Dio. Ritorneremo su questi temi, soprattutto sull’educazione alla salvaguardia del creato, lungo tutto quest’anno che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla Laudato si’, a quel suo documento sulla cura e la custodia della casa comune, la nostra Madre Terra, il Creato. E lo faremo anche in preparazione alla sua visita, che ha promesso, si è impegnato solennemente, lo ha detto pubblicamente nel Regina Coeli del 24 maggio scorso: «Andrò ad Acerra, sicuro».