Pubblicato il 23 Giugno 2021
Sono otto i fermi eseguiti dai carabinieri del Noe, Guardia di finanza e Dia, in diverse province italiane, per disposizione della Procura di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta sulla governance della Girgenti Acque, l’ente gestore del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento.
Le misure cautelari riguardano l’ex patron della società, Marco Campione, e altri vertici dell’azienda, Gian Domenico Ponzo, Calogero Patti, Calogero Sala, Pietro Arnone, Piero Angelo Cutaia, Francesco Barrovecchio e Igino Della Volpe. 84, in tutto, le persone indagate tra i quali (per 50 la Procura si appresta a notificare avviso di conclusione delle indagini preliminari), ci sono anche il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè (Fi), l’attuale deputato Francesco Scoma (Iv), l’ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi, e l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, che si era dimesso nel 2018, dopo la notifica dell’avviso di garanzia.
Pesanti i reati ipotizzati dalla Procura: associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale.
L’accusa sostiene che le indagini avrebbero “permesso di accertare l’esistenza di una associazione a delinquere che agiva nella governance della società Girgenti Acque Spa“. “Al vertice del sodalizio criminale – scrive la Procura di Agrigento – l’imprenditore Marco Campione, già presidente del Cda di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società ‘Gruppo Campione'”.
Le tecniche di indagine si sono avvalse di procedure investigative classiche ma anche di intercettazioni, telefoniche, ambientali, pedinamenti, oltre ad una verifica dei bilanci e dei movimenti finanziari della società.