Pubblicato il 5 Maggio 2022
Le 22 sono passate da pochi minuti in Via Biagio Riccio, Giugliano in Campania. Un 45enne già noto alle forze dell’ordine discute con la moglie.
Urla e minaccia la compagna, probabilmente ha assunto anche delle droghe. Poi la picchia, calci e pugni a ripetizione senza pietà. Per pochi minuti si placa e la donna ha giusto il tempo di chiamare i parenti: “Mi sta picchiando, chiedete aiuto, chiamate qualcuno!”.
Poco dopo arriva il fratello. Prova a far ragionare il cognato che, intanto, ha afferrato un grosso coltello da cucina. L’aggressore reagisce con alcuni fendenti con la lama che fortunatamente si ferma solo in superficie.
Il ferito è costretto a fuggire ed esce dall’appartamento sanguinante. Il 45enne a quel punto è fuori di sé. Afferra la moglie per i capelli, la trascina in bagno e sbarra porte e finestre dell’appartamento. Due giri di chiave e la imprigiona all’interno.
Arrivano i Carabinieri di Giugliano in Campania e del Gruppo di Castello di Cisterna. Bussano più volte, provano a far ragionare l’aggressore. Nessuna risposta. Le finestre sono sbarrate, l’appartamento è completamente al buio e non si percepisce alcun rumore. Si teme il peggio.
Sul posto arriva anche il militare Negoziatore del Gruppo di Castello di Cisterna. Così si prova ancora a contattare l’uomo, con parole concilianti, affinché possa arrendersi prima di commettere azioni irreparabili.
Né lui né la donna tuttavia rispondono. Le lancette girano e i Carabinieri sanno che non si può più temporeggiare. Giungono sul posto le Aliquote di Pronto intervento, squadre antiterrorismo dell’Arma costituite all’indomani degli attacchi al Bataclan di Parigi, impiegate per gli interventi a maggior margine di rischio.
Sono addestrate per questo tipo di azioni ed equipaggiate con specifiche protezioni balistiche. Ancora nessun segnale dall’interno. Si pensa al peggio e si decide l’intervento. I militari sfondano la finestra della cucina e fanno irruzione in casa. Il 45enne non ha nemmeno il tempo di alzare lo sguardo che è già in manette.
La donna è di fronte a lui, l’ha chiusa in bagno, lei è impietrita, accovacciata in lacrime. E’ sotto shock e non parla. Poi sviene. Viene soccorsa dal 118 ma fortunatamente non ha ferite gravi, almeno sul corpo.
Il 45enne viene arrestato per maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona. E’ ora in carcere in attesa di giudizio.