Pubblicato il 1 Dicembre 2023
Dopo la morte di Giulia Cecchettin, la cui autopsia è prevista oggi e i funerali domani, le violenze sulle donne non si fermano. L’ultimo episodio si è verificato in provincia di Avellino, dove ad un 53enne di Montefusco è stato imposto il divieto di avvicinamento alla ex moglie che ormai perseguitava da anni.
Una storia di persecuzioni durata anni
Nell’ottobre del 2021 i due si lasciarono, ma lui non accettò mai quella separazione e da allora iniziò a stalkerizzare la sua ex moglie 46enne che nel frattempo si era trasferita nel comune di Prata Principato Ultra.
Appostamenti, pedinamenti e improvvisate sul luogo di lavoro erano ormai all’ordine del giorno e la donna ha iniziato a vivere nell’ansia, nell’angoscia e nel terrore. Il suo ex marito la minacciava con terribili e macabri messaggi sui social di questo tenore: “Hai le ore contate, sto arrivando”, “Tempo al tempo, preparati la bara”. Nonostante i messaggi contenessero “promesse” di morte, gli inquirenti non li hanno ritenuti sufficienti per incriminare l’uomo.
La donna aveva sporto denuncia per maltrattamenti, ma la situazione non è cambiata, quindi ha deciso di proseguire la sua battaglia riuscendo ad ottenere dal gip del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura, il divieto di avvicinamento ai luoghi da lei frequentati e di restare nel territorio del comune dove lei risiede.
Del resto proprio in questi giorni tra le stazioni dei carabinieri sta girando una circolare che invita a intervenire tempestivamente in caso di segnalazioni di episodi di maltrattamenti e violenze, segnale evidente che si pone molta più attenzione a situazioni considerate a rischio.
C’è stata una svolta alle indagini dopo che la figlia, il padre e i datori di lavoro della 46enne hanno confermato che il 53enne si era reso protagonista più volte di gli atti persecutori. Dopo 2 anni la donna ha vinto la sua battaglia e per lei è finalmente finito l’incubo.