Mentre l’esercito russo avanza nel Donbass, costringendo quello ucraino a ripiegare, nelle tv della Russia impazzano i dibattiti e le discussioni sui possibili sviluppi della guerra. Un quadro a dir poco inquietante viene tracciato nel programma “60 Minut”, in onda sulla tv di Stato russo, condotto da Olga Skabeeva.
La conduttrice, insieme ai suoi ospiti, ha praticamente annunciato la Terza Guerra Mondiale, ritenuta una logica conseguenza di tutto quello che sta succedendo in Ucraina; i presenti nello studio ricordano le parole intimidatorie e minacciose del presidente russo Vladimir Putin, che annunciò ritorsioni pesanti per tutti coloro che avrebbero interferito nelle operazioni militari russe.
La Skabeeva, discutendo con i suoi ospiti, dà praticamente per chiusa l’operazione speciale che la Russia ha condotto in Ucraina. L’esercito ucraino è in grave difficoltà, infatti richiede a viva voce un aiuto soprattutto militare da parte degli altri paesi. L’Ucraina ha bisogno soprattutto di armi, per continuare a difendersi dall’attacco russo sempre più pressante e violento.
Solo pochi giorni fa la Russia ha testato un missile ipersonico lanciato dalla fregata Ammiraglio Gorchkov dal Mare di Barents verso un bersaglio nel Mar Bianco, a dimostrazione dello strapotere militare.
La Skabeeva ha inoltre annunciato che la Russia ha già distrutto molte delle armi consegnate all’Ucraina. La conduttrice fa però un’altra osservazione: “Le quantità di armi che gli Stati Uniti stanno inviando in Ucraina ci costringono a tirar fuori alcune conclusioni globali”. Le conclusioni globali sono appunto la Terza Guerra Mondiale, che gli ospiti danno ormai per imminente. Un’altra logica conseguenza, a detta degli ospiti, è la smilitarizzazione dell’alleanza Nato oltre a quella dell’Ucraina.
Previsioni tutt’altro che rassicuranti, anche perché il tentativo di smilitarizzazione della Nato equivarrebbe ad uno scontro frontale tra due giganti come Russia e Stati Uniti, che significherebbe inevitabilmente Terza Guerra Mondiale.
Durante il dibattito ha preso la parola Vladimir Avatkov, dell’Accademia Diplomatica del Ministero degli Affari Esteri, che ha chiamato in causa non solo gli Stati Uniti ma anche la Polonia.
Avatkov ricorda le parole di Putin di ritorsione verso i paesi ostili, che riecheggiano minacciosamente. Ha rincarato la dose Oleg Matveychev, membro del parlamento russo, il quale ha annunciato che se la Polonia inizia un intervento militare, i suoi confini diventano inutili.
Un messaggio, neanche tanto velato, di possibili ritorsioni contro la Polonia che però secondo la Skabeeva potrebbero allagarsi fino alla Gran Bretagna, agli Stati Uniti ed in generale a tutti gli stati che stanno dando supporto all’Ucraina, quindi anche l’Italia.
I momenti salienti del dibattito andato in onda nel programma “60 Minut” nella tv di stato russa sono stati pubblicati dal Russian Media Monitor di Julia Davis, giornalista del Daily Beast.
La Davis, a margine del video pubblico sul suo profilo Twitter, allega questa didascalia: “Mentre in Occidente alcuni stanno valutando che tipo di concessione fare a Putin per consentirgli di salvare la faccia in Ucraina, i principali legislatori e propagandisti russi stanno sostenendo di distruggere l’Occidente, che secondo loro è l’obiettivo finale della Russia”.
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