Pubblicato il 21 Settembre 2023
Gli italiani ci tengono tantissimo alle loro tradizioni, soprattutto quelle culinarie, e inorridiscono quando vedono alcune scene nei ristoranti, come il ketchup sulla pizza, dove i protagonisti sono principalmente stranieri.
Ci sono alcuni tiktoker, come lo statunitense Ben Reid, che si divertono a commettere veri e propri “crimini” culinari come inzuppare un panino al prosciutto cotto nel cappuccino, versare cubetti di ghiaccio in un calice di vino rosso o tagliare gli spaghetti con le forbici solo per assistere alle reazioni disperate dei camerieri.
Proprio gli spaghetti sono stati il “pomo della discordia” in un ristorante di Cosenza, dove il tiktoker cinese Kai, noto col nome utente Hwaniiee che vanta oltre un milione di follower al seguito, ha “osato” mangiarli con le bacchette.
Mangia gli spaghetti con le bacchette: “Qui non sei in Cina”
Kai è un tiktoker molto famoso in Cina che posta svariate tipologie di video, molti dei quali raccontano le sue esperienze gastronomiche nei vari paesi del mondo.
Il ragazzo, approdato in Italia, si è gustato una cena in un ristorante di Cosenza dove ha ordinato un piatto di spaghetti al pomodoro. Il “dramma” è iniziato quando Kai ha iniziato a mangiare gli spaghetti con le bacchette, provocando l’intervento immediato del cameriere che evidentemente non è riuscito a rimanere impassabile mentre veniva “dissacrato” uno dei piatti tipici della tradizione italiana.
Il cameriere ha detto: “No no. Sei in Italia, non sei in Cina, in Italia li mangi così” e nel frattempo con una forchetta ha arrotolato gli spaghetti e ha imboccato il ragazzo. Il tiktoker è sembrato abbastanza divertito, anche se nella didascalia del video ha scritto: “Ero così confuso”.
La reazione del popolo web
La vicenda sicuramente bizzarra ha fatto sorridere Kai e tutto sommato una buona parte dei suoi follower l’ha presa a ridere. Non tutti però hanno approvato il comportamento del cameriere e non sono mancate le critiche.
“Ma che modi sono?” – ha scritto una follower, mentre secondo altri dire “non sei in Cina” è offensivo e addirittura razzista. Altri ancora si sono limitati a dire che i clienti pagano e quindi hanno il diritto di mangiare come vogliono, con buona pace dei “puristi” della tradizione gastronomica italiana.