Pubblicato il 23 Giugno 2023
Purtroppo è arrivata la notizia che si temeva: i 5 dispersi nel sottomarino Titan, sceso ad una profondità di 3.800 metri sotto il mare per visitare il relitto del Titanic, sono morti. La Guardia Costiera statunitense ritiene che il sommergibile sia imploso, uccidendo sul colpo tutti i passeggeri, e forse i rottami ritrovati durante le ricerche potrebbero appartenere proprio al Titan. Tra le vittime c’è anche Suleman Dawood, ragazzo di 19 anni e figlio dell’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood.
Suleman non voleva partire: “Lo ha fatto solo per compiacere il padre”
Fino alla fine i soccorritori hanno cercato disperatamente il Titan e alcuni rumori captati negli abissi marini avevano riacceso un filo di speranza. Invece purtroppo è arrivata la notizia che tutti temevano e che ha gettato nella disperazione i familiari delle vittime, come Azmeh Dawood, zia di Suleman che ha raccontato il suo dolore alla Nbc.
“Non si sentiva a suo agio con questa cosa – ha rivelato – si è sentito in dovere di compiacere suo papà”. Il padre infatti, Shahzada Dawood, ci teneva a fare quell’esperienza con il figlio al punto da spendere ben 250.000 per acquistare il biglietto di quell’avventura senza ritorno che li ha portati dritti alla morte.
La donna inorridisce ancora di più quando ha provato a immaginare suo nipote intrappolato sott’acqua e senza via di fuga: “Il pensiero che fosse lì sotto, senza fiato, mi ha paralizzato. Io non ci sarei andata neppure se mi avessero offerto un milione di dollari”.
L’intervista è stata rilasciata prima della notizia della morte dei 5 dispersi, quando le speranze di ritrovarli vivi erano ormai definitivamente naufragate.