Video che lei stessa aveva diffuso via WhatsApp ad alcune persone di cui si fidava, ma che poi, in virtù del contenuto intimo, erano circolati fino ad arrivare sulle pagine di una infinità di siti porno.
Tiziana intraprese una complessa battaglia legale per far sparire quelle immagini dalla Rete, ma l’esito fu per lei una ulteriore mazzata.
Da allora molte cose sono cambiate. In Italia è stata approvata una legge specifica contro il revenge porn e la società specializzata alla quale si rivolse Teresa Giglio, la mamma di Tiziana, riuscì a individuare e far rimuovere i video della ragazza che circolavano in Rete.
La convinzione di chi operò in tal senso fu che non ci fosse più nulla in circolazione, e probabilmente per un periodo è stato anche così.
In breve è stato bloccato, sempre dai tecnici ingaggiati dai legali di Teresa Giglio, ma ora ne è comparso un altro.
Sarà sicuramente rimosso anche questo con le stesse procedure adottate in passato (che in alcuni casi consentono anche di risalire al server utilizzato per caricare i video in Rete, se non anche all’utente che ha eseguito l’operazione), ma nulla fa escludere che domani o tra un mese o tra un anno possano comparirne altri.
Che per la sua stessa definizione di “world wide” è troppo vasto per poter potersi aspettare che tutti quelli che lo frequentano abbiano rispetto sia delle leggi che delle persone.
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