Il conduttore e influencer, nonché attivista per i diritti LGBT, si scaglia contro il Governo Meloni nel giorno in cui la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato ufficialmente la proposta per il riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie dello stesso sesso (e l’adozione di un certificato europeo di filiazione).
Zorzi arriva alle lacrime.
“Io, che sono un ragazzo omosessuale, se domani mi innamoro di un uomo, mi sposo e mi ritengo una persona in grado di essere padre anzi io voglio essere padre, in questo Paese non lo posso fare. Devo pagare le tasse come tutti, ho i doveri di tutti ma non ho gli stessi diritti. Devo passare davanti ad un asilo, vedere gli etero portare i figli a scuola e dire io quella roba non la potrò mai fare. Messa così è un po’ tragica ma io la vivo così”.
E ancora: “Vorrei che qualcuno venisse da me e avesse il coraggio, guardandomi negli occhi, di dirmi tu, che sei una brava persona, solo perché sei gay e non hai scelto di esserlo, rinunciaci perché ho deciso così. Questo è lo stato dei fatti. Il prossimo passo sono le unioni civili, che dicano che non sono d’accordo neanche su questo, perché per chiamare marito una persona devi essere una moglie. Mi sento male. Non mi è mai successo di piangere per una decisione del governo. Giuro, ma è abbastanza spaventoso”.
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