Torino, da 50 anni subiva violenze dal marito, la denuncia di un 80enne dal letto di morte

Dopo 50 anni di violenze e maltrattamenti, una donna di 80 anni ha trovato il coraggio di denunciare il marito sul letto di ospedale, pochi giorni prima della sua morte. La donna, affetta da un tumore terminale, si è spenta nel settembre 2023, rifiutando di tornare a casa per non dover affrontare ancora il suo aguzzino. Il marito, suo coetaneo, è ora sotto processo per maltrattamenti, con una sentenza attesa per il prossimo 15 aprile.

La confessione prima di morire

Per mezzo secolo ha sofferto in silenzio, senza mai rivelare le atrocità subite. Solo quando il suo destino era ormai segnato, ricoverata per un tumore al pancreas in fase terminale, ha deciso di parlare. “Non voglio tornare a casa. Voglio morire in pace, lontano da mio marito che mi picchia da anni”, ha rivelato ai medici. Quando i sanitari le hanno proposto le dimissioni per trascorrere gli ultimi giorni tra i propri cari, ha rifiutato: non voleva tornare nell’incubo della sua casa. Dopo aver confidato la sua storia a un’equipe medica e a una volontaria di un centro antiviolenza, ha chiesto di passare le ultime settimane protetta in ospedale.

Indagini difficili: l’assenza di una denuncia formale

La drammatica vicenda è emersa grazie alla testimonianza della donna, che però è morta prima di poter formalizzare la denuncia. Sono stati i medici a segnalare il caso alla magistratura, facendo partire le indagini. La coppia aveva dei figli, che già dagli anni ’80 avevano interrotto ogni rapporto con i genitori a causa del clima di terrore in casa. Hanno confermato gli abusi, ma senza fornire dettagli precisi sugli episodi.

A seguito degli accertamenti, il marito è stato rinviato a giudizio, ma il processo dovrà affrontare una sfida complessa: l’assenza di una denuncia formale della vittima potrebbe ostacolare l’accertamento dei fatti. Il procedimento giudiziario dovrà ora ricostruire i presunti abusi e stabilire se vi siano prove sufficienti per condannare l’anziano imputato. La sentenza di primo grado è attesa nelle prossime settimane.